Ïðèõîäèò íî÷íàÿ ìãëà,  ß âèæó òåáÿ âî ñíå.  Îáíÿòü ÿ õî÷ó òåáÿ  Ïîêðåï÷å ïðèæàòü ê ñåáå.  Îêóòàëà âñ¸ âîêðóã - çèìà  È êðóæèòñÿ ñíåã.  Ìîðîç - êàê õóäîæíèê,   íî÷ü, ðèñóåò óçîð íà ñòåêëå...  Åäâà îòñòóïàåò òüìà  Â ðàññâåòå õîëîäíîãî äíÿ, Èñ÷åçíåò òâîé ñèëóýò,  Íî, ãðååò ëþáîâü òâîÿ...

Mamma Mi Ha Detto Di Non Venire

Mamma Mi Ha Detto Di Non Venire T. M. Bilderback Una societ? di sicurezza diventa casualmente un nemico mortale di un folle leader del cartello della droga messicano. Prendete quattro persone che sono amiche dai tempi del college. Aggiungete il desiderio di proteggere il prossimo. Inserite uno sguardo amante del piacere della vita e mescolate con un tocco di un modo non proprio da manuale di fare le cose, e cosa avrete? I soci della Sicurezza di Justice. Sono Joey Justice, da cui la societ? ha preso il nome, Misty Wilhite, l'amore della vita di Joey, Dexter Beck, maestro di arti marziali e appassionato di computer, e Percival ” Re Louie” Washington, che ha una sorprendente somiglianza facciale con un particolare personaggio dei cartoni animati. In questa storia introduttiva, i soci forniscono sicurezza per una societ? di mostre canine, con una morte inaspettata proveniente da una fonte sconosciuta. Forniscono anche la protezione per un campionato di boxe dei pesi massimi che non ha alcuno sfidante, e sono assunti per indagare sulla morte di due adolescenti innocenti. Queste morti sono legate a un contratto con il governo e, attraverso uno sfortunato incidente, si rendono nemici mortali di un folle capo del cartello della droga messicano. Sono aiutati dal loro collegamento con il governo, l'agente dell'FBI Marcus Moore. Ma con la situazione che diventa sempre pi? grave, possono questi quattro improbabili eroi continuare a rimanere in vita? Ispirato alla classica canzone dei Three Dog Night, Mamma mi ha detto di non venire, ? un'avventura che non dimenticherete! Mamma Mi Ha Detto Di Non Venire Un Romanzo Della Sicurezza Di Justice By T. M. Bilderback Traduzione Di Tomaso Bonavita Copyright 2010 by T. M. Bilderback Disegno di copertina di Christi L. Bilderback Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo romanzo pu? essere copiata o ristampata senza autorizzazione specifica dell’autore. Sommario Titolo Pagina (#uc36a11e3-7e64-5f4d-b438-bafb36444f5d) Copyright Pagina (#u296ce81b-a1bf-5a54-8794-60bc5c8ab2f4) INDICE DEI CONTENUTI (#u5a4bc8a7-5ff7-5f98-9764-b167e1a9023f) Per mio padre. | Perch? ti amo. (#u8af21087-394f-50d8-9941-6fe2131fb519) Capitolo 1 (#u4df8d18d-59d4-5991-8a1b-4d9ffa235d42) Capitolo 2 (#u44efaf61-3cf5-5996-9635-b12c62ad283e) Capitolo 3 (#uab001d2b-11e1-5c67-85e9-4935d40a49fe) Capitolo 4 (#u4a56ff67-96e3-5ac4-84b9-2aef14d57621) Capitolo 5 (#u43999cfa-fbb7-5775-ae20-d7f91fa5f5c1) Capitolo 6 (#ub0af01e9-2353-5b63-8ca4-5c0125acc19a) Capitolo 7 (#ufe0c9390-4877-5d4a-8f31-cafa53bccd84) Capitolo 8 (#u542a6c1c-f152-5fd4-8688-d56de9220036) Capitolo 9 (#u1d0e6365-a1ae-506d-a941-0fa7c4131eb1) Capitolo 10 (#ucf6db95f-4df3-52ff-be5c-dc8f24188e6d) Capitolo 11 (#u8bba343f-5d55-55ab-a856-1db927671313) Capitolo 12 (#u594ae446-47b0-5b43-a036-4d1c4b22bed9) Capitolo 13 (#ucfd542d7-65fe-523e-9512-445df8a08f02) INDICE DEI CONTENUTI Nota sul diritto d’autore (#u296ce81b-a1bf-5a54-8794-60bc5c8ab2f4) Dedica (#ubbc643ff-25e2-4e30-ab50-100512794786) Capitolo 1 (#ub9cb5c20-d0b7-4945-a233-59dc06405f13) Capitolo 2 (#u4ee4c8f0-9598-415f-ad08-313110ef4723) Capitolo 3 (#u5009f854-fd6a-4d6d-8f76-f697ea729d68) Capitolo 4 (#ue458e561-2149-460c-9a61-5105f031ef96) Capitolo 5 (#u6ea64ce7-45fc-4dec-bf4e-08133181a1e0) Capitolo 6 (#u63822d81-3f9d-444b-83ab-536caf887442) Capitolo 7 (#u2dac908b-3a27-41b5-bb35-abaecfe7decf) Capitolo 8 (#u7ec4b920-abe8-4700-b083-126d382d6796) Capitolo 9 (#ubbd26a4f-9474-4c11-8c11-591d7e0fa989) Capitolo 10 (#u61c4cef3-6504-499f-92ca-da876c46b83c) Capitolo 11 (#u95792913-1321-42c9-96d5-a1dbccee06f9) Capitolo 12 (#u34367547-3ce8-4fcc-95e6-17caee840b06) Capitolo 13 (#u1d6b78ad-6c58-49c3-9ecb-8b0665bc46b0) A proposito dell’Autore Altre opere di T. M. Bilderback Per mio padre. Perch? ti amo. Capitolo 1 –––––––– CHRIS GUNTHER ERA AL settimo cielo. Aveva una macchina, un nuovo lavoro e un appuntamento stasera con la ragazza pi? carina di tutta la penultima classe delle superiori. Chris si sentiva a suo agio quando un piano andava in porto. Aveva la patente dal suo sedicesimo compleanno, ma fino a ieri non era riuscito a trovare un’auto che potesse permettersi. I suoi genitori erano stati chiari: non gli avrebbero comprato una macchina. Ma se ne avesse trovata una che poteva permettersi, avrebbero pagato l’assicurazione. E finalmente ci riusc?: un maggiolino Volkswagon del 1968. Era blu scuro, in perfette condizioni, e aveva appena 90.000 chilometri di percorrenza effettivi. Era di propriet? di una signora non sposata (parole dei suoi genitori - vecchia puttana lesbica era la descrizione di Chris) sulla settantina che non poteva pi? guidare. Lei voleva solo mille dollari. Chris assill? il suo vecchio finch? non aveva acconsentito a dare un’occhiata all’auto. Lui diede la sua approvazione, Chris diede i soldi alla signora e la cosa fin? l?! O almeno cos? ritenne. “Regole di base, figliolo,” disse suo padre. “Tua madre ed io paghiamo l’assicurazione per te da subito, ma tu sei responsabile di tutte le altre spese. La targa, la benzina e le riparazioni sono tutte tue. Se dovessi prendere una multa, anche la spesa per l’assicurazione ricadr? su di te - non siamo fatti di soldi, lo sai.” “Ok, pap?. Non prender? una multa,” disse lui. “Credo sia ora che anche tu ti trovi un lavoro. Le auto costano davvero un bel po' di soldi... e devi pensare anche alle spese del college.” “Pap?, sono uno studente di prima categoria. Avr? delle borse di studio.” “E questo ? fantastico, figliolo. Ma le borse di studio non pagano tutto. Di solito coprono solo le tasse scolastiche. Libri, cibo, dormitori e feste sono tutti costi extra. Possiamo aiutarti in parte in tutto ci?, ma sarebbe utile se tu avessi dei soldi tuoi.” “Baabbo! Io non faccio feste!” “Ora non le fai. Aspetta fino al college. Vedrai cosa intendo.” Sorrise a Chris mentre lo diceva. E anche se lui odiava ammetterlo a se stesso, il suo vecchio aveva ragione. Aveva bisogno di soldi. Tornando a casa, si ferm? al McDonald. Erano a corto di personale e, dopo un breve colloquio, lo assunsero. Avrebbe iniziato sabato, venti ore alla settimana a poco pi? del salario minimo. Poi, nella giornata, a scuola, aveva chiacchierato con un paio di amici. Erano nel corridoio davanti al suo armadietto, aspettando di andare all’ultima lezione del giorno. Hugh parlava della sua macchina e ironizzava sul Maggiolino di Chris, mentre Lance era appoggiato agli armadietti ad ascoltare. Lance tocc? col gomito sia Chris sia Hugh. Quando lo guardarono, stava fissando il corridoio. Entrambi si girarono per vedere cosa avesse attirato la sua attenzione. La nuova ragazza, Amanda King, stava risalendo il corridoio nella loro direzione. Amanda si era trasferita alle superiori di Glenwood all’inizio dell'anno da un’altra scuola della citt?. Era una ragazza molto carina, con lunghi capelli scuri e un sorriso meraviglioso. Tutti i ragazzi della Glenwood erano affascinati da lei, e tutte le ragazze oscillavano tra l’odiarla e il pensare che fosse davvero fantastica. Tutti e tre i ragazzi la stavano fissando. Sembrava che stesse cercando qualcuno. Guard? nella direzione dei ragazzi, sorrise e si diresse direttamente verso di loro. Si ferm? davanti a Chris e sorrise timidamente. “Tu non sei Chris Gunther?” chiese. “Uh... s?, ciao,” balbett? lui. Non riusciva a distogliere gli occhi dai suoi. “Abbiamo lezione di chimica insieme,” disse lei. “S?, ? vero,” rispose lui. “Senti, mio fratello mi ha detto di una festa a casa di un amico domani sera. Mi chiedevo se ti piacerebbe venire con me.” “Muh... io?” Lei ridacchi?. “Certo, tu. Di tutti i ragazzi che ho visto qui finora, tu sembri essere il pi? dolce. E il pi? carino.” Amanda arross? un po'. “Mi piacerebbe molto uscire con te. Voglio dire, se tu vuoi venire con me.” “Beh, uh... s?, mi piacerebbe molto!” Lei prese un foglio di carta dal suo taccuino e scrisse per un minuto. “Ecco il mio numero di telefono. Chiamami stasera e parleremo. Devo andare, o far? tardi a lezione. Ciao ciao!” Salut? con la mano mentre ritornava indietro nel corridoio. Chris e i suoi amici la guardarono mentre si allontanava lungo il corridoio. “Amiico,” disse Hugh, incredulo. “Sei cos? fortunato!” disse Lance. Chris guard? il pezzo di carta che Amanda gli aveva passato. Su di esso, lei aveva scritto il suo numero di telefono. Sotto il numero, aveva disegnato un cuore con una freccia che lo attraversava. Chris infine trov? il coraggio di chiamare Amanda quella sera. “Pronto?” disse lei quando rispose. “Ciao, Amanda. Sono io,” disse lui. “Oh, ciao, Chris! Sono cos? felice che tu abbia chiamato.” “Anch'io. Pensavo solo... beh, non importa.” “Solo cosa?” Chris esit?. “Non posso credere che una ragazza cos? bella e simpatica come te volesse che io le telefonassi... Voglio dire, non sono una stella del football o altro. Sono solo un ragazzo normale.” Lei ridacchi?. “Ed io sono solo una ragazza normale, Chris. Mangio, dormo, faccio i compiti, vado a scuola. E non penso di essere cos? carina.” “Ma lo sei!” rispose lui. “Tutti i ragazzi a scuola non riescono a smettere di sbavare per... voglio dire, sono tutti pazzi di te.” “Non m’importa di 'tutti i ragazzi', Chris. M’interessa solo quello che pensa un ragazzo. E quello sei tu, sciocco.” Passarono le due ore successive a parlare di cose di cui parlano normalmente la maggior parte dei sedicenni. Quando riattaccarono, era stato concordato che Chris sarebbe passato a prenderla alle sei e mezzo della sera successiva, e che avrebbero preso qualcosa da mangiare. Poi si sarebbero diretti alla festa. Suo fratello Steve li avrebbe incontrati l?. Chris scese al piano di sotto per dire ai suoi genitori i suoi impegni per domani sera. Sua madre era un po' riluttante a lasciare che i ragazzi andassero a una festa, anche se il fratello maggiore di Amanda sarebbe andato con loro. “Non ? cos? che ci si diverte, Chris,” disse lei. “Non credo che dovresti andare.” “Mamma, andr? tutto bene!” disse Chris. Sorprendentemente, suo padre lo appoggi?. “Penso che dovrebbe andare. Gli abbiamo dato una buona educazione ed ? un ragazzo responsabile.” A Chris disse: “Ma non stare fuori oltre la mezzanotte, figliolo. Il giorno dopo inizierai a lavorare e avrai bisogno di riposare.” Chris sorrise. “Grazie, pap?! Sar? a casa per mezzanotte, e faremo attenzione.” A scuola il giorno dopo, Lance e Hugh presero in giro Chris per tutto il giorno a proposito del suo appuntamento del venerd? sera con Amanda. Chiesero di cosa avessero parlato al telefono la sera precedente. “Le hai detto della bambola gonfiabile nel tuo armadio?” chiese Hugh. “Quello che voglio sapere,” disse Lance, “? quanto la pagasti per fingere che tu le piacessi ieri.” “Sapete,” disse Chris, “voi due siete davvero banali.” “Ricorda,” disse Hugh, “non tormentarti per le cose futili.” “E non accarezzare le cose sudate,” conclusero Chris e Lance insieme. Si misero tutti a ridere. Chris chiuse il suo armadietto e Amanda era dietro la porta dell’armadietto. Lui divenne immediatamente senza parole, e Lance e Hugh ammutolirono rapidamente. “Tutto quello che ti chiedo,” disse a Chris, con un tono basso e seducente, “? che tu non dica loro quello che tu ed io abbiamo fatto con la bambola gonfiabile. Vuoi accompagnarmi a chimica?” Lei lo prese per mano e lo condusse in fondo al corridoio. Lance e Hugh fischiarono e chiamarono a gran voce Chris mentre se ne andavano. “? stato molto bello, Amanda. Grazie.” “Piacere mio, signore.” “A proposito, i miei vogliono che sia a casa per mezzanotte. Per te va bene?” “S?, devo essere a casa per le undici, quindi dovrebbe andare bene.” Avevano raggiunto l’aula di chimica. “Amanda, grazie per avermi chiesto di uscire. Credo che tu sappia che non avrei mai avuto il coraggio di chiedertelo.” “Non so se sia il caso di ringraziarmi, Chris. Non mi considero cos? attraente o qualcosa del genere. Ma, se ti fa sentire meglio, mi ci sono volute tre settimane per trovare il coraggio di chiedertelo.” Si chin? e lo baci? sulla guancia. “Quindi, ti ringrazio per non avermi fatto fare la figura dell’idiota.” Chris non si rese conto di quello che avvenne in classe quel giorno. Continu? a toccarsi la guancia e a sorridere come un pazzo. Alle sei e venti di quella sera, si ferm? davanti alla casa di Amanda e si diresse verso la porta d’ingresso. Sua madre apr? la porta e lo invit? nel soggiorno. Il padre di Amanda era l? e si alz? per stringere la mano di Chris. “Amanda scender? tra un momento,” disse sua madre uscendo dalla stanza. “Amanda mi ha detto che domani inizierai un lavoro,” disse suo padre. “S?, signore,” disse Chris. “Comincio da McDonald domani a mezzogiorno.” “Beh, figliolo, tutto quello che posso dire, ? di non vergognarti del tuo lavoro. Non c’? niente di male nel lavorare nei servizi di ristorazione. Il mio primo lavoro ? stato al ‘Frutti di mare’ di Kenzie come lavapiatti. Il lavoro non era un granch?, ma mi procur? uno stipendio... e l? conobbi la madre di Amanda. Faceva la cameriera part-time nei fine settimana.” “Pap?, smettila di annoiare il mio ragazzo con cose del passato,” disse Amanda dalla porta del soggiorno. “Noioso? Ah!” disse suo padre scherzando. “Perch?, all'epoca dovevo camminare per una ventina di chilometri a piedi nudi fino al mio lavoro... nella neve!” “Mentre ascoltava Robert Palmer e George Michael sul suo walkman Sony,” ironizz? sua madre entrando nella stanza. Baci? suo marito e disse: “Ora perch? non fai silenzio e lasci andare questi ragazzi?” Lui volse gli occhi al cielo. “S?, cara,” disse con voce mite. Questo fece ridere sia Amanda sia Chris. A Chris disse: “Tienila al sicuro e portala a casa per le undici, figliolo. A parte questo, voi due divertitevi.” “S?, signore,” disse Chris. “Guarda questo, Amanda!” disse suo padre. “Il signore ? rispettoso nei confronti di noi vecchietti!” “Oh, pap?, basta,” disse Amanda. Abbracci? entrambi i genitori. “Torneremo per le undici. Nessuna promessa su Steve - non sono la custode di mio fratello.” “Ciao, ragazzi,” disse la madre di Amanda mentre i giovani uscivano dalla porta principale. Chris apr? la porta del passeggero del maggiolino per Amanda. “Che gentiluomo!” Chris arross?. “Non svelare il segreto - ho la mia reputazione da difendere.” Lei ridacchi? mentre lui chiudeva la portiera della macchina. Quando lui sal?, partirono. “Allora, mio amico gentiluomo, dove mi porti a cena questa sera?” chiese Amanda, con voce fintamente altera. “Con grande imbarazzo, da... Kenzie.” Amanda scoppi? a ridere. “Oh, cavolo, aspetta che lo dica a pap? – gli far? piacere!” Anche Chris rise. “? l’unico ristorante con posti a sedere che posso permettermi finch? non comincio a fare un po' di soldi domani. Ho la sensazione che tra non molto mi stancher? di hamburger e patatine.” “Va bene, Chris. Non ho molta fame. Ho un formicolio allo stomaco.” “Anch’io. Ma ? una cosa positiva.” Arrivarono da Kenzie. Il parcheggio non era completamente pieno, ma c’erano molte vetture. Entrarono e furono fatti sedere in un tavolo per due. Ordinarono pasti leggeri e t? freddo. L’atmosfera da Kenzie era decisamente in stile marinaro. Reti da pesca pendevano dai soffitti. Le stelle marine essicate erano appese dentro le reti, come se fossero il pescato del giorno. Pesci impagliati come marlin, pesci spada e persino uno squalo di circa due metri erano disposti in vari punti delle pareti. Misteriosamente, un paio di corna di manzo longhorn erano appese al muro sopra il registratore di cassa. “Conosci la storia che sta dietro a tutte quelle cose sulle pareti?” Amanda chiese a Chris. Lui scosse la testa. “Pap? mi ha detto tutto al riguardo. Naturalmente, sai che Kenzie ? una donna, vero?” Chris annu? e disse: “Ho sentito che ? anche molto carina.” “? carina, ed ? una vera signora che ama la vita all’aria aperta, secondo pap?. Tutto quello che c’? sulle pareti, sono cose che pesc? mentre cercava di fare come mestiere la pescatrice.” “E le corna sopra il registratore di cassa?” Amanda ridacchi?. “Lei prese anche un toro in mare! Pap? raccont? che una piccola nave da carico che trasportava alcuni animali da fattoria affond? nella baia qualche anno fa, e che Kenzie cattur? il toro nelle sue reti da pesca. A quanto pare, il toro nuotava verso il suo peschereccio e s’impigli? le zampe. Fu una delle ultime cose che prese prima di aprire il ristorante. Pap? afferma che Kenzie ? una delle poche persone che conosce che pu? trasformare qualsiasi cosa in qualcosa di buono” Terminarono i loro pasti. Chris lasci? una mancia alla cameriera e pagarono alla cassa. Si tennero per mano mentre andavano alla macchina. Guidando la macchina, Chris chiese ad Amanda: “Allora, dov’? questa festa cui stiamo andando?” “Steve disse che si trova nell’appartamento di un suo amico. Mi diede l’indirizzo e disse che ci avrebbe incontrato l? verso le otto. ? sulla Quarta Strada.” “? solo un isolato pi? in l? della Valle!” disse Chris. “Pensi che sia un posto sicuro?” La Valle delle puttane, ufficialmente conosciuta come Terza Strada, aveva un nome appropriato. Prostitute, papponi, spacciatori e criminali di ogni risma frequentavano i bar, i negozi di articoli sessuali e gli alberghi economici che costeggiavano la strada. “Steve disse che l’appartamento del suo amico ? in una zona sicura della Quarta. Devi dirigerti pi? in l? verso la citt? prima che la Valle cominci.” Chris fece un bel respiro. “Spero che lui abbia ragione.” “Chris, devo andarci, almeno per qualche minuto. Se non lo faccio, Steve dir? ai miei genitori che non mi sono nemmeno fatta vedere, e mi metter? nei guai. Penseranno che tu sia uno stupratore pazzo o qualcosa del genere.” Chris riflett? per breve tempo. “Ok, Amanda. Ma andiamo a vedere un film o qualcosa del genere quando usciremo. Ho davvero un brutto presentimento.” “Anch’io. Sicuramente non ci fermeremo a lungo.” Chris era sulla Quarta strada. Il condominio era nell'isolato 2700. Trov? l’indirizzo e trov? per fortuna un parcheggio quasi direttamente di fronte all’edificio. Mentre lui e Amanda scendevano dall’auto ed entravano nell’edificio, nessuno dei due not? la Cadillac con i vetri oscurati parcheggiata a tre macchine da loro con il motore acceso. Il condominio non aveva un portiere, ma aveva un ascensore. Vi entrarono. “Qual ? il numero dell’appartamento?” chiese Chris. “309.” Chris premette il pulsante del terzo piano. Quando l’ascensore si apr?, poterono sentire una musica ad alto volume. Mentre raggiungevano il 309, la musica divent? pi? forte. Si guardarono, e Chris buss? alla porta dell’appartamento con rassegnazione. Lui tenne stretta la mano di Amanda. Quando la porta si apr?, la musica li colp? con una forza quasi corporea. Veniva da un CD di un popolare gruppo di musica alternativa, suonato fino al punto di distorcere l’impianto audio. Il ragazzo che apr? la porta era sulla ventina, con una piccola coda di cavallo intrecciata. Appariva confuso, poi la comprensione si affacci? sul suo volto. “Sei Amanda, vero?” disse a voce abbastanza alta da farsi sentire al di sopra della musica. Lei annu?. “Io sono Jeff. Entrate pure. Steve ? vicino al divano.” Quando entrarono nell’appartamento, furono investiti dall’aroma acre della marijuana, insieme a un aroma che nessuno dei due riusc? a identificare. C’erano circa altre otto persone sedute nel piccolo soggiorno dell’appartamento. Il fratello di Amanda era seduto sul pavimento all’angolo del divano, fumando una canna. I tavoli intorno al soggiorno erano coperti di cartine, marijuana, pipe, pipe ad acqua e sacchetti di polvere bianca. Gli occhi degli adolescenti si spalancarono mentre loro si guardavano intorno, poi Amanda individu? suo fratello. Con rabbia si avvicin? a lui e gli tolse lo spinello di mano con uno schiaffo. Chris rimase dov’era. “Che diavolo credi di fare?” url? al fratello. “Metti giudizio!” Mentre Amanda inveiva contro suo fratello, Chris sent? bussare alla porta dell’appartamento. Jeff, che era dietro Chris e ridacchiava tra s? davanti alla rabbia di Amanda, si volt? per aprire la porta. Chris stava quasi per dirgli di non farlo, ma Jeff inizi? ad aprire la porta. Appena lo fece, la porta improvvisamente si spalanc?. Cinque uomini in soprabiti di pelle scura entrarono rapidamente. Il primo uomo che varc? la porta afferr? Jeff e gli punt? una pistola automatica alla fronte. “Ciao, coglione,” disse il primo uomo. “Esteban ti manda il suo amore.” Spar? a Jeff. Nessuno tranne Chris sent? il commento, e nessun altro ud? lo sparo a causa della musica ad alto volume e della sfuriata di Amanda. Gli altri quattro uomini si sparpagliarono e tirarono fuori le armi automatiche da sotto i loro soprabiti. Presero la mira e cosparsero la stanza di proiettili. La stanza divenne un’esplosione di vetri rotti, droga, accessori, parti del corpo e sangue. Chris si prese tre proiettili, due nei polmoni e uno nel collo che gli recise la colonna vertebrale. Amanda fu colpita quattro volte alla schiena, con due proiettili che le perforarono il cuore. La testa di suo fratello Steve si spappol? per la forza di un proiettile. Tutti gli altri nella stanza furono uccisi dai rapidi spari delle pistole. Due ultimi pensieri attraversarono la mente di Chris mentre la sua linfa vitale fluiva intorno a lui. Il primo fu che non avrebbe potuto farlo - doveva lavorare il giorno dopo. Il secondo fu che sua madre gli aveva detto di non venire. Capitolo 2 –––––––– LA SICUREZZA DI JUSTICE, legalmente costituita, possedeva un proprio edificio su una strada alberata nella parte migliore della citt?. L’edificio, di sei piani fuori terra, occupava un’ampia porzione di un isolato, con aree di parcheggio per i visitatori, e un’area verde paesaggistica, simile a un parco, sul suo lato sud. L’edificio stesso fu costruito con muri di cemento armato larghi un metro. Ogni finestra fu realizzata con uno spesso vetro antiproiettile, compresa la porta d’ingresso per i visitatori. L’edificio si estendeva su sei piani sotterranei. I tre piani sotterranei inferiori erano utilizzati come area di deposito per i veicoli, e ospitavano vari veicoli corazzati e resistenti ai proiettili da utilizzare come dispositivi di protezione per il trasporto e la difesa dei dipendenti o dei clienti. Il livello sotterraneo successivo era l’armeria. Tutti i tipi di armi erano immagazzinati nell’armeria climatizzata, dai revolver alle pistole automatiche, ai mortai, ai missili terra-aria e ai relativi lanciatori, e varie armi perforanti. Nell’armeria erano conservate armi e munizioni a sufficienza per abbattere il governo di un piccolo paese, qualora fossero stati assunti per una cosa del genere... e lo avevano fatto, due volte, un paio di anni fa, con un contratto governativo riservatissimo. Il piano sopra l’armeria era un archivio di documenti. Questo piano conteneva i fascicoli cartacei, i computer, l’archivio dei dati e le aree di ricerca necessarie per l’esecuzione e il completamento dei contratti con i clienti. Il piano sotterraneo finale era il garage per il parcheggio dei dipendenti, e vi si accedeva da un ingresso a livello del suolo chiuso da una spessa e pesante porta d’acciaio incorporata nelle pareti di cemento dell’edificio. Al piano terra, il primo piano conteneva la reception, la caffetteria, la sicurezza dell’edificio, e aree di attesa per i visitatori. Il secondo e il terzo piano erano occupati da uffici per i dipendenti, sale conferenze, sale riunioni pi? piccole e servizi amministrativi. Il quarto piano ospitava gli uffici direzionali e la sala operativa. Il quinto piano era destinato agli alloggi per gli ospiti, mentre l’ultimo piano ospitava appartamenti residenziali per i massimi dirigenti della societ?. Sul tetto dell’edificio c’era una piazzola per elicotteri, dotata di due elicotteri rinforzati con blindatura, equipaggiati per essere invisibili e per operazioni coperte, sempre pronti a volare in un attimo. La societ? possedeva anche due jet privati e due grandi aerei da carico, che erano alloggiati in un campo d’aviazione privato appena a sud della citt?. La Sicurezza di Justice era stata costituita qualche anno prima da quattro amici del college, che erano rimasti amministratori e unici azionisti della societ?. Joey Justice, da cui veniva il nome della societ?, era un uomo ordinario. Alto circa un metro e ottanta, aveva i capelli scuri e gli occhi di colore castano intenso cui di solito non sfuggiva nulla. Aveva fondato la societ? con la premessa di fornire servizi di sicurezza temperati con giustizia, come implicava il suo nome. Era molto innamorato della signora della sua vita, che era anche uno dei cofondatori della compagnia. Misty Wilhite, la signora della vita di Joey, era alta circa un metro e sessantacinque. Aveva i capelli castano dorati lunghi fino alle spalle, con gli occhi verdi. Era molto attraente, ma aveva un pugno che poteva far cadere una persona grande il doppio di lei. Anche lei era molto innamorata di Joey, e condivideva il suo credo nella sicurezza e nella giustizia. Non si erano ancora sposati, perch? nessuno dei due lo riteneva necessario, anche se ne avevano parlato spesso. Dexter Beck era il residente, genio dei computer. Due centimetri pi? alto di Misty, Dexter era costantemente sottovalutato dagli antagonisti. La comprensione della sottovalutazione di solito ne conseguiva, perch? Dexter era anche un maestro di arti marziali, in grado di avvalersi diversi metodi di autodifesa. I sistemi di sicurezza e i sistemi informatici utilizzati dalla Sicurezza di Justice erano creati, programmati e oggetto di manutenzione da parte di Dexter. Percival “Re Louie” Washington era il quarto membro fondatore della Sicurezza di Justice. Louie era alto circa un metro e novanta, e aveva una corporatura muscolare molto imponente. Era anche molto intelligente e conosceva bene la strada. La sua pelle era del colore di una barretta di cioccolato e si teneva la testa rasata. Gli altri tre membri fondatori lo avevano soprannominato “Re Louie” al primo anno di college per la sua sfortunata somiglianza facciale con il personaggio dei cartoni animati del film ‘Il libro della Giungla’. Non era razzismo, e Louie lo sapeva... proprio come se avesse avuto un grosso naso, lo avrebbero soprannominato “Baloo”. Inoltre, qualsiasi cosa era meglio del suo nome di battesimo Percy. Ogni mattina alle nove, i quattro soci si riunivano nella sala operativa per discutere dei casi in corso e di quelli emergenti. Se, per qualche motivo, non potevano essere l? di persona, si collegavano alla riunione tramite un collegamento satellitare protetto. Questo era una necessit? per i quattro, perch? permetteva a tutti nella societ? di rimanere informati sullo stato dei casi gestiti da ciascuno dei soci, nel caso in cui qualcun altro dovesse intervenire per portare a termine un caso, o se si rendesse necessario un soccorso o un riscatto. Poich? i loro casi li avevano portati in tutto il mondo, in alcune situazioni abbastanza pericolose, salvataggi e riscatti a volte erano una necessit?. La societ? spesso stipulava contratti con il governo degli Stati Uniti, e la maggior parte di questi contratti erano strettamente segreti. I contratti a livello nazionale erano supervisionati da un referente del governo, un agente incaricato dall’ufficio locale dell'FBI. Il suo nome era Marcus Moore. I contratti all’estero per il governo erano di solito assegnati a loro da membri di alto livello della Casa Bianca, e supervisionati e assistiti da qualsiasi agente della CIA potesse trovarsi in una zona in cui la societ? di sicurezza stava operando. La Sicurezza di Justice, comunque, non si occupava solo di contratti con il governo. Ottenere un profitto, su casi riguardanti il governo, a volte era difficile, cos? la societ? spesso forniva i suoi servizi a imprese private e a persone singole. Joey ricordava ai suoi soci, e alle persone che lavoravano per lui, che i clienti della societ? non portavano loro piccoli casi. Ogni caso rappresentava delle persone, e quelle persone avevano bisogno di aiuto, non di essere ignorate... indipendentemente dal potenziale profitto. Quelli che potevano pagare, lo facevano... quelli che non potevano erano considerati allo stesso modo. Una volta Joey accett? il caso di un ragazzo di dodici anni che era vittima di bullismo a scuola, e assegn? a una squadra di cinque collaboratori il compito di occuparsene... il pagamento per la societ? consistette in alcune stupefacenti disegni del ragazzo, insieme a un paio di rocce levigate provenienti dalla collezione del ragazzo. Joey tenne gli schizzi, che furono incorniciati e appesi alle pareti del suo ufficio, e Misty tenne le rocce levigate e ne ricav? delle collane. Alla riunione di quella mattina, tutti e quattro i soci erano presenti. Gli alimenti per la colazione erano su un tavolo laterale, e ognuno prese quello che voleva. Quando si sedettero al grande tavolo delle conferenze, Joey inizi? la riunione. “Buongiorno, ragazzi.” Ci furono risposte confuse. “Credo che inizier? io. Ieri abbiamo perso un altro contratto internazionale.” Dexter lo guard?. “Fammi indovinare: Jim Dandy fece di nuovo un'offerta inferiore alla nostra?” Joey annu?. La Sicurezza di Jim Dandy era la loro principale rivale. Jim Dandy era stato un loro amico al college, ma rifiut? di partecipare alla societ? con loro. Invece, aveva aperto un servizio di sicurezza concorrente, e aveva interferito con gli affari della loro societ? in ogni occasione. Dexter e Louie non lo avevano mai chiesto, ma segretamente pensavano che la cosa avesse a che fare con Misty e col fatto che lei si fosse innamorata di Joey. Louie disse: “Sono tranquillo. Non ho voglia di sbattermi di nuovo in qualche giungla o di farmi sputare addosso da qualche cammello.” Joey si mise a ridere. “Questa volta era per la sicurezza di una stazione scientifica in Antartide.” “Allora sono dannatamente contento che non sia toccato a noi. Lascia che Dandy si congeli il culo.” “Diamine, Louie, saresti un ottimo pinguino,” scherz? Dexter. "No, non lo sarebbe," disse Misty. “Sarebbe un tricheco perfetto, piuttosto che un pinguino.” “Ho il tuo tricheco proprio qui, ragazzina,” disse Louie, con finta seriet?. Tutti si misero a ridere. Dexter disse: “Ho quasi completato quel lavoro di sicurezza informatica per la banca. Entro oggi il mio gruppo lo verificher?. Devo anche organizzare la sicurezza della mostra canina, ma non dovrebbe volerci molto, un paio d’ore al massimo. Mentre il mio gruppo esegue le verifiche, io comincer? con la mostra canina.” “Louie?” chiese Joey. “Ho predisposto tutto per l’incontro di pugilato valido per il titolo. Forse dovr? rompere qualche testa, perch? non riesco a far capire a quelle teste di cavolo quanto sia importante per loro... pensano di potersi occupare di tutto. Devo mostrare loro perch? si sbagliano.” “Sembra divertente,” disse Joey. “Li manger? con un cucchiaio.” Risero di nuovo. Misty disse: “Joey ed io abbiamo una riunione alle dieci con Marcus per il contratto che riguarda il cartello della droga, poi una riunione alle dieci e mezzo con alcuni possibili clienti. Sembra che i loro figli furono uccisi a una festa a pochi isolati dalla Valle.” “In che modo questo ci riguarda?” chiese Dexter. “Sembra che sia una guerra per la droga, e i giovani erano passanti innocenti. Ne sapremo di pi? dopo aver incontrato i clienti,” rispose Misty. “Qualcun altro ha qualcosa da fare?” chiese Joey. Tutti scossero la testa. “Ok, una nota personale: abbiamo ricevuto una lettera dal nostro Piccolo Principe. Vuole ancora che andiamo in Africa per una vacanza. Promette che ci divertiremo, gli manchiamo, e manda i suoi saluti a tutti.” Il nostro Piccolo Principe era il Principe Charles Kimbrough Ugambe del piccolo stato africano Kalumbar. Kalumbar era stato separato dal Kenya e dalla Tanzania, e aveva preso il nome da un vecchio film come omaggio. Loro avevano incontrato Ugambe al college quando Louie s’imbatt? in alcuni uomini della confraternita che se la prendevano con Ugambe. Gli uomini erano ubriachi e stavano facendosi coraggio per iniziare a picchiare lo studente africano. Louie “mostr? loro l’errore del loro comportamento”, e i soci divennero amici intimi del principe. Ugambe era ora il leader della piccola nazione, e veniva spesso negli Stati Uniti per visitare i suoi amici, ma loro non erano mai stati nel suo paese. “Sembra che voglia proprio che andiamo,” disse Dexter. “Forse dovremmo pensarci.” Tutti fecero commenti di assenso generale. “Se questo ? tutto, allora ? meglio che vada al centro congressi. Quei pugili non sapranno cosa li avr? colpiti,” disse Louie. Si alz? dal tavolo. Anche Dexter si alz?. “S?. Devo vedere un uomo per dei cani.” “Non fargli sapere che ti piacciono i collari e i guinzagli, Dex,” disse Joey. “A cuccia, Fido,” disse Misty. “Voi due siete cos? divertenti,” disse Dexter mentre usciva dalla porta. “Vai gi? all’armeria, Dexter,” disse Louie mentre lo seguiva. “Sono sicuro che abbiamo dei collari antipulci laggi?. Bisogna avere un po' di protezione quando si ? con un cane!” Joey e Misty scoppiarono a ridere e si diressero verso i loro uffici. Quando l’ascensore si apriva al quarto piano, la prima cosa che si vedeva era la reception. Durante le ore di lavoro, la scrivania era occupata da Jessica Queen, la segretaria esecutiva condivisa dai quattro soci. Jessica era efficiente e senza fronzoli. Ricopriva il ruolo di operatore di base quando i soci erano fuori ufficio e si considerava la loro baby-sitter. Un paio di anni prima, i soci avevano deciso di offrire a Jessica una partecipazione nella societ?, ma lei aveva rifiutato. Lei li ringrazi?, ma volle lasciare aperte le sue alternative “se mai si fosse stancata di pulire i loro nasi”. Dietro la scrivania di Jessica c’erano i quattro uffici. Alla sua destra c’erano una piccola saletta d’attesa e il corridoio che portava alla sala operativa. Quando Joey e Misty uscirono dal corridoio, Jessica si prepar? a riferire loro i messaggi. “Buongiorno, gente,” disse Jessica. “Joey, hai un messaggio da parte del signor Dandy.” “Davvero? E cosa ha da dire il signor Dandy?” “Cito: 'Buongiorno, Joey. Non vedo l'ora di visitare l’Antartide. Vorrei che lo potessi fare anche tu‘.” “Bastardo.” Jessica sorrise. “Misty, anche tu hai un messaggio da parte del signor Dandy.” “Per favore leggimelo, Jessie,” rispose Misty. “Di nuovo, cito: ‘Sei pi? bella di una regina tra le sirene’.” “Che cosa dolce!” “Spero che gli vada di traverso,” borbott? Joey. Misty fece l’occhiolino a Jessica e disse: “Il grande Joey Justice ? un po' geloso?” “Certo che no. Spero solo che la sua 'regina tra le sirene' lo trascini negli abissi.” L’ascensore squill?. Quando le porte si aprirono, un uomo con un elegante abito completo di giacca, gilet e pantaloni, usc?, portando una valigetta. Joey sorrise riconoscendolo. “Marcus Moore! E come sta il nostro agente dell’FBI preferito stamattina?” Si strinsero la mano. “Ciao, Misty. Ciao, Jessica. Sono un po' stanco, Joey. ? stata una settimana intensa.” “Abbiamo sentito che hai avuto un po' di tensione ai cantieri ferroviari la settimana scorsa,” disse Misty. “S?, un po'. Ma si risolse tutto bene,” rispose Marcus. “Smantellare una banda di rapitori all’interno del dipartimento di polizia della citt? ? pi? che eccitante, direi,” disse Joey. “Bella mossa, Marcus.” “Devo dare tutto il merito a Nicholas Turner. Lui ha... beh, ha informazioni riservate su un sacco di situazioni in questo momento.” Joey scosse la testa con rammarico. “Vorrei che fosse venuto a lavorare per noi. Avremmo bisogno di qualcuno valido in questo momento.” Marcus sollev? la sua valigetta. “Forse posso aiutare in questo.” “Allora andiamo nel mio ufficio,” disse Joey. “Jessie, potresti occuparti delle chiamate per me e Misty per un po'?” “Fa parte del mio lavoro, capo,” rispose lei. “Cosa faremmo mai senza di te, Jessie?” disse Misty. “I membri maschili di quest’organizzazione appassirebbero e morirebbero,” scherz? Jessica. Il gruppo si mise a ridere mentre si dirigeva verso l’ufficio di Joey. Marcus invidiava l’ufficio di Joey. Occupando un angolo dell’edificio della Sicurezza, la stanza era ampia e spaziosa. Ogni mobile nella stanza era stato scelto non solo per l’aspetto, ma anche per la comodit?. Sulla sinistra c’era un bar completo e sulla destra c’erano diverse librerie. Di fronte alle librerie c’era una comoda area per le riunioni, con due divani, un divanetto e due comode sedie, che circondavano un grande tavolo da caff?. La scrivania era grande e funzionale, con due postazioni di computer, una palla da baseball firmata da ogni membro dei New York Yankees e una fotografia incorniciata di Joey e Misty. Quattro sedie per i clienti erano disposte in varie posizioni intorno alla scrivania. Le pareti erano decorate con due schizzi incorniciati fatti dal cliente dodicenne e diversi dipinti originali incorniciati. Tutto il legno era di noce scuro. Era una stanza di lavoro confortevole ma funzionale. Joey fece segno a Marcus di prendere una delle sedie a disposizione dei clienti. Joey si sedette dietro la scrivania e Misty prese una sedia accanto a lui. Marcus mise la sua valigetta sulla scrivania e la apr?. “Ok, ragazzi, fatemi rivestire il mio ruolo ufficiale di 'rappresentante del governo’,” disse Marcus. “Tutto quello che vi sto dicendo ora, ? classificato di ‘massima segretezza’. La divulgazione ? limitata sulla base dello ‘stretto necessario’ nel caso in cui accettiate il contratto. Se scegliete di rifiutare il contratto, la divulgazione delle informazioni condivise con voi ? soggetta all’accordo di sicurezza nazionale che entrambi avete firmato.” I due interlocutori annuirono. “Capito,” disse Misty. Marcus prese una cartella dalla sua valigetta. “Il Dipartimento ? veramente preoccupato per le recenti guerre dei cartelli di droga messicani. Sembra che siano iniziate quando un signore di nome Esteban Fernandez prese il controllo di uno dei cartelli. Come probabilmente sapete, il governo messicano ha dovuto affrontare un periodo di violenza spietata, tra cui diverse decapitazioni. Il signor Fernandez sembra determinato a prendere il controllo di tutte le operazioni di traffico di droga che passano attraverso il Messico. Normalmente, il Dipartimento terrebbe d’occhio la situazione e nient’altro. Ma pensiamo che il signor Fernandez abbia esteso le sue operazioni sul suolo americano. Questa ? la nostra preoccupazione.” Apr? la cartella e la pass? ai soci. “Queste sono le foto della scena del crimine di un massacro avvenuto proprio qui in citt?. Da quello che possiamo capire, quattro o cinque uomini armati entrarono in un appartamento sulla Quarta Strada per sparare a tutti i presenti con potenti armi automatiche, probabilmente mitragliette Uzi. Come potete vedere dalle foto, fu un’esecuzione particolarmente efferata.” Joey e Misty si scambiarono uno sguardo. “Dobbiamo incontrare dei potenziali clienti alle dieci e mezzo,” disse Joey. “A quanto pare, sono i genitori di un paio delle vittime presenti in questo stesso luogo.” Marcus annu?. “I signori Gunther e i signori King. Lo so - consigliai loro di venire da voi. Il figlio sedicenne dei Gunthers ed entrambi i figli dei King erano nell’appartamento. Dato che c’erano di mezzo dei minorenni, quasi li indirizzai da Nicholas, ma poi il Dipartimento se ne usc? con questo contratto che coincide con gli interessi dei genitori. Ritenni che il vostro studio sarebbe stato molto meglio preparato per questo caso. E, giacch? non ? un contratto che prevede gare d’appalto, volevo che voi aveste la prima scelta.” “Cosa prevede il contratto?” chiese Misty. “Esattamente cosa c’? chiesto di fare?” “Indagare sugli omicidi. Portarci le prove tangibili che Fernandez sia stato il mandante della strage. Una volta che le avremo, il Dipartimento potr? coordinarsi con il Dipartimento della Sicurezza Interna, l’Agenzia per la Sicurezza Nazionale e la CIA per sconfiggerlo.” “Non possono farlo i tuoi uomini?” chiese Joey. “Voglio dire, il lavoro ci farebbe piacere, ma non sarebbe meglio per tutti se il Dipartimento trovasse da s? le prove?” “Certo che s?. Il problema, se lo facciamo noi, ? che chiunque sia interrogato si chiuder? a riccio e non ci dir? nulla. Senza indizi di colpevolezza, o prove evidenti, nessun giudice emetter? autorizzazioni per le intercettazioni. Senza intercettazioni o testimonianze di persone, siamo limitati alle informazioni che possiamo confermare di persona. Questi tipi si accorgeranno di un pedinamento da parte dell’FBI in un attimo... per non parlare del fatto che persone come Fernandez hanno spesso figure di alto livello nelle forze dell’ordine che sono state corrotte o costrette a dare informazioni. La tua organizzazione non ha nessuna di queste difficolt?. Probabilmente avete contatti che possono indicarvi la direzione giusta. Avete agenti che possono infiltrarsi nel cartello senza essere identificati come forze dell’ordine. Potete usare qualsiasi mezzo necessario per interrogare gli individui senza preoccuparvi della Carta Costituzionale. Avete anche le palle per fargli la guerra, se necessario. I Gunther e i King vi daranno un motivo per essere aggressivi nelle vostre indagini. Nessuno, tranne noi tre, il mio vice e il direttore stesso, sapr? mai che state davvero lavorando per il governo.” “Marcus, sai che dovremo informare Dexter, Jessica e Louie. Ognuno di loro riceve un rapporto su ogni caso che svolgiamo, nel caso in cui qualcun altro debba subentrare,” disse Joey. “Non ho problemi con questo, a patto che capiscano i requisiti concernenti la 'massima segretezza'.” “Cosa offre il contratto come retribuzione?” chiese Misty. Marcus dichiar? una cifra relativamente alta. “Naturalmente, le vostre spese sono extra. Mi presenterete un resoconto quando avrete completato l'incarico.” Tir? fuori un fascicolo di vari fogli. “Ecco il contratto. Tutto vi ? dettagliato.” I due fidanzati lo lessero rapidamente. Si guardarono, e grazie alla telepatia che la maggior parte delle coppie affiatate sviluppano, il documento fu firmato da entrambi. “Faremo il possibile, Marcus,” disse Misty. Marcus ripose il contratto nella sua valigetta. “Buona fortuna, ragazzi. Se posso aiutarvi, fatemelo sapere.” Lasci? l'ufficio. “Porca miseria!” disse Joey. “Non siamo mai andati contro un cartello della droga prima d’ora. Vorrei quasi che non avessimo accettato il lavoro... ho la sensazione che sar? veramente pericoloso.” “Lo so. Ma, Joey, non stiamo davvero andando contro il cartello. Tutto quello che dobbiamo fare ? trovare delle prove. Dopo di che, il governo se ne occuper?.” “Misty, pensi davvero che sar? cos? facile? Sono sicuro che...” Un bussare si sent? alla porta dell’ufficio. Jessica entr? dopo qualche secondo e si avvicin? alla scrivania. “Sono arrivate le persone del vostro appuntamento delle dieci e trenta,” disse loro. Mise una cartella sulla scrivania di Joey. “La squadra di Dexter ha inviato tutte le informazioni pertinenti. Sono nella cartella.” “Grazie, Jessie,” disse Joey. “Lasciaci circa cinque minuti per guardare il fascicolo e poi falle entrare.” “S?, signore,” disse lei con tono rassegnato. Dopo che Jessica se ne fu andata, Joey si rivolse a Misty. “Come pu? una persona fare in modo che 's?, signore' suoni cos? simile a 'fottiti'?” Misty si mise a ridere. “Lei ci ama tutti, Joey, e tu lo sai. Ti sta solo prendendo in giro.” Joey sorrise. “Lo so. E sa che io la ricambier? con la stessa moneta. Solo che non sa quando.” Esaminarono la documentazione. Conteneva informazioni di natura finanziaria, articoli di giornale sulla sparatoria, annotazioni e rapporti della polizia cittadina, risultati di autopsie e fotografie della scena del crimine e dei tre ragazzi in tempi pi? felici. Joey e Misty analizzarono i rapporti delle autopsie dei due sedicenni e del figlio ventenne dei King. La squadra di Dexter era stata molto accurata. “L’esame tossicologico per i sedicenni non indica la presenza di droga nel loro organismo, anche se gli indicatori di tutti gli altri sono stati positivi,” disse Misty. “L’auto del ragazzo Gunther ? stata trovata davanti all’edificio,” disse Joey. “L'autopsia mostra che i due avevano mangiato meno di venti minuti prima, probabilmente da Kenzie, a giudicare dal contenuto dello stomaco.” “Due ragazzi che avevano un appuntamento. Probabilmente si fermarono a prendere il fratello della ragazza dei King o qualcosa del genere, e si trovarono semplicemente nel posto sbagliato al momento sbagliato.” Qualcuno buss? alla porta dell’ufficio. Dopo qualche secondo di attesa, Jessica apr?. Dietro di lei c’erano quattro persone. Appena entrarono nell’ufficio, Jessica fece le presentazioni. “Signore e signora Gunther, signore e signora King, questi sono Joey Justice e Misty Wilhite.” Tutti si strinsero la mano. “C’? altro, signor Justice?” “No, Jessica, grazie,” rispose Joey. “Per favore,” disse Misty. “Non vorreste accomodarvi tutti nella sala riunioni?” Indic? la sala dei divani. Si sedettero tutti. “Prima di iniziare, Misty ed io vorremmo presentare le nostre condoglianze a tutti voi. Ci rincresce per la perdita dei vostri figli, e ci rendiamo conto che la ferita non guarir? mai del tutto. Siamo qui per voi e non vediamo l’ora di aiutarvi, se possiamo. Abbiamo uno psichiatra a disposizione qui, e tutti voi siete invitati a richiedere il suo aiuto in qualsiasi momento, senza alcun costo per voi.” “? molto gentile da parte vostra, signor Justice,” disse il signor Gunther. “? un vero piacere, signore. Misty ed io abbiamo parlato spesso in merito all’avere figli, e nessuno di noi pu? immaginare di passare quello che avete passato voi. Cosa possiamo fare per aiutarvi?” King fece un cenno a Gunther per indicare che poteva proseguire. “Vorremmo che voi trovaste chi ha fatto questo,” disse King. Joey annu?. “Poi vorremmo che vi assicuraste che sia fatta giustizia.” “Che tipo di giustizia si aspetta, signor Gunther?” chiese Misty. Gunther guard? il pavimento. A bassa voce disse: “Quello che vorremmo davvero ? che voi li uccideste.” “Signor Gunther, lei sa che noi non giustiziamo le persone,” disse Misty. Gunther annu?. “Ci accontenteremo del fatto che vengano consegnati alla polizia.” Joey annu?. “Ci parli di quella notte. Come sono capitati in quell’appartamento?” La signora King intervenne. “Era il loro primo appuntamento. Dovevano mangiare fuori e poi incontrare mio figlio a questa festa.” Singhiozz? in un fazzoletto. “Non sapevo che Steve li avrebbe condotti... non sapevo che lui...” Cominci? a piangere sommessamente. “Dissi a Chris di non andare a quella festa. Gli ho detto che non era questo il modo di divertirsi,” disse la signora Gunther. “Se posso permettermi,” interruppe Joey, “le recriminazioni non servono qui. ? successo. Nessuno avrebbe potuto prevederlo. Il nostro compito ? trovare i colpevoli e arrestarli, se possibile.” Gunther alz? rapidamente lo sguardo verso Joey. Joey gli fece un cenno di assenso. “Misty ha ragione. Noi non giustiziamo le persone. Questo non significa che non risponderemo al fuoco se sparano per primi. E quando rispondiamo al fuoco, spariamo per uccidere.” “L'agente Moore disse che le vostre tariffe sono accettabili,” disse il signor King. “Possiamo discuterne?” “Certo,” disse Misty. “Il nostro onorario sar?...” E disse una cifra. “Lascio a voi la scelta di come suddividerla.” “E le spese?” chiese il signor Gunther. “La maggior parte degli investigatori privati chiedono un rimborso spese oltre al loro onorario.” “Mentre molti di noi sono in possesso di autorizzazioni individuali, noi siamo pi? che altro una societ? di sicurezza. Le spese saranno pagate con la parcella. Vogliamo aiutarvi, non rovinarvi,” disse Joey. “Se la parcella ? accettabile per voi, andiamo alla scrivania della nostra segretaria a firmare alcuni moduli.” “Possiamo dire che forse abbiamo gi? una pista sugli uomini armati. Non possiamo dire di pi? in questo momento, ma vi prego di sentirvi tranquilli sapendo che faremo tutto il possibile,” disse Misty. Gunther guard? King, che annu?. “? un compenso ragionevole, signor Justice... signora Wilhite. Cosa desiderate da noi?” “Solo le vostre firme. Venite con me, per favore. Ed ecco il numero di telefono del nostro psichiatra. Se qualcuno di voi decide di chiamarlo, per favore lo informi che io ho detto che non ci sar? nessuna parcella.” Capitolo 3 –––––––– DOPO CHE I CLIENTI se ne furono andati, Joey e Misty tornarono nel suo ufficio. Quando la porta si chiuse, Misty si rivolse a Joey. “Allora, ci siamo. Ehi, da dove cominciamo, Joey?” “Non ne sono sicuro, amore. Voglio rivedere di nuovo entrambi i fascicoli. Forse questo ci dar? un punto di partenza.” Recuperarono i fascicoli e si sistemarono su uno dei divani per leggere. Quando Louie arriv? al centro congressi, la prima cosa che vide fu il suo principale agente, Turk Wendell, in piedi fuori dalle porte d’ingresso. “Pensavo fossi a guardia dello sfidante, Turk,” disse Louie. “Che ci fai qui fuori?” “Il manager mi butt? fuori, amico,” rispose Turk. “Disse che a nessuno era permesso entrare mentre quello si stava allenando.” Scuotendo la testa, Louie disse: “Vieni con me, amico.” Apr? la porta e si diresse verso gli spogliatoi. Turk lo segu?. Quando raggiunse la stanza assegnata allo sfidante, Louie apr? la porta. Lo sfidante era sdraiato su un lettino mentre il suo allenatore gli faceva un massaggio. Il suo manager era seduto su uno sgabello a qualche metro di distanza. Louie simul? una 'pistola' con la sua mano e la punt? verso lo sfidante. “Bang. Sei morto, amico.” Il manager, Chuck Simons, balz? in piedi e si diresse verso Louie. “Che diavolo stai facendo qui dentro?” “Simons, sei un pazzo. Avrei potuto essere uno sconosciuto per strada, venire qua con una pistola e risparmiare al campione un combattimento. Tu mandi via il mio uomo e non hai nessuna protezione. Non credo che un pugno possa fermare una pallottola.” “Cosa pu? fare il tuo uomo, Washington? Prendersi una pallottola al posto del mio pugile?” “Se ? necessario, puoi scommetterci il culo. Siamo pagati per questo.” Lo sfidante, Mike Swanson, si tir? su e disse a Louie: “Amico, non ho bisogno di un idiota cagasotto che tenti di evitare che io sia colpito. Non mi piaci, Washington. Sei una checca.” Diventando improvvisamente molto secco e chiaro nel suo linguaggio, Louie disse: “Scusami? Checca?” Solo Turk si accorse che Swanson aveva fatto seriamente incazzare Louie. “Sei una grande vecchia checca. Un cagasotto figlio di puttana.” “Forse ti piacerebbe esprimere questo giudizio in un altro luogo, Swanson? Sul ring, magari, per cinque riprese?” “Fatti sotto, figlio di puttana. Ti picchier? tanto che neppure la tua mamma ti riconoscer?.” “Dammi cinque minuti per trovare dei guantoni, Swanson.” A Simons disse: “Preparati, amico. A quanto pare dovr? mettere al tappeto quel fenomeno. Ti sei trovato un avversario per allenarti. Turk, resta con questo figlio di puttana ignorante, va bene?” Louie usc? dalla stanza per cercare dei guantoni da boxe. Dexter entr? nella palestra del liceo che ospitava la mostra canina e trov? il suo principale collaboratore, Charlie Li, mentre era rimproverato da una donna piuttosto grossa con i capelli a tinta blu. Accanto alla donna stava seduto un bulldog inglese. Il bulldog stava ansimando e sembrava molto felice. “E inoltre,” disse la donna dai capelli a tinta blu, “che tipo di addetto alla sicurezza sei tu? Voglio sapere come il mio cane si ? ubriacato, e lo voglio sapere subito!” “Mi scusi,” disse Dexter. “Che cosa sta succedendo?” Capelli blu squadr? Dexter da cima a fondo. “Si pu? sapere chi ? lei?” “Mi chiamo Dexter Beck. Sono il responsabile della sicurezza per questa mostra.” “Beh, ho alcune cose da dirle,” disse lei. Dexter alz? una mano. “Solo un momento, per favore. Charlie, le telecamere sono tutte in funzione?” “Devo ancora installarne due in palestra, e la telecamera per la zona del canile.” “Allora non voglio trattenerti.” Charlie annu? quasi con sollievo. “S?, signore.” Se ne and?. Il bulldog si alz?, ondeggiando leggermente. Dexter si rivolse a Capelli blu. “Ora, qual ? il problema, signora?” “Qualcuno ha dato della birra al mio esemplare di bulldog inglese, Mr. Beck. Ora ho un cane ubriaco, e voglio sapere cosa farete al riguardo!” “Beh, signora, posso...” Dexter smise di parlare e abbass? lo sguardo. Il bulldog gli stava pisciando sulla gamba. “Guarda qui, Misty,” disse Joey, che stava leggendo gli interrogatori della polizia condotti tra i residenti della zona. Lei osserv? quello che lui stava leggendo. “Almeno due vicini segnalarono una Cadillac parcheggiata di fronte all’edificio con il motore acceso,” disse. “La descrivono come modello recente, blu scuro o nero, con vetri oscurati.” “Numero di targa?” chiese lei. Joey lesse. “No. Ma molte volte la gente vede cose che non ricordano sul momento, ma che rimangono nella loro memoria. Penso che dovremmo parlare con queste persone.” “Andiamo, allora.” Uscendo, dissero a Jessica dove stavano andando, e che potevano essere contattati ai loro cellulari in caso di bisogno. “Avvertir? i giornali,” scherz? Jessica. Mentre scendevano in ascensore, Joey attiv? il suo cellulare. “Chi stai chiamando?” chiese Misty. “Hank. Voglio che presti attenzione a qualsiasi nuova faccia ispanica.” Hank era Hank McFeely. Hank possedeva un bar sulla Valle delle puttane, chiamato “McFeely's”. McFeely's, generalmente chiamato nella via “McFeelme’s” (“McToccami”), era un posto da duri che serviva superalcolici ai clienti pi? tosti, e aveva la nomea di poter fornire quasi tutto quello che una persona potesse cercare. L? scoppiavano puntualmente delle risse. Qualcuno rispose al telefono. “McFeely's.” “Hank?” “S?.” “Sono Joey Justice. Come stai?” “Joey, razza d’idiota! Sto benissimo. ? bello sentirti!” “Hank, ho bisogno di un favore.” “Dimmi, Joey.” “Potresti tenere gli occhi aperti su eventuali nuovi avventori ispanici che dovessero spuntare nel tuo bar?” “Divertente che tu lo chieda. Ne ho ospitato un paio qui nelle ultime tre sere. Hanno sempre occupato un separ?, se ne sono stati per conto loro e hanno bevuto bicchieri di rum.” “Creano problemi?” “No, come ti dicevo, se ne stanno per conto loro. Per? li ho visti da vicino. Hanno uno sguardo crudele e so che hanno sempre addosso delle armi.” “Fammi un altro favore, Hank. Se si fanno vedere stasera, chiamami subito, d'accordo?” Diede a Hank il suo numero personale di cellulare. “Lo far?, Joey.” Riattaccarono. L’ascensore si apr? sul garage dei dipendenti e la coppia se ne usc?. Ognuno dei soci aveva una berlina Nissan di quell’anno per uso personale. Ognuna delle berline era fornita di pneumatici a prova di foratura, vetri antiproiettile e una blindatura sufficiente a resistere alla maggior parte delle armi leggere. La coppia ne scelse una e lasci? l’edificio della Sicurezza. Mentre viaggiavano, si tenevano per mano e parlavano di cose che non riguardavano gli affari. La coppia era profondamente innamorata, e lo era da quando si erano conosciuti al college. Parlavano spesso di matrimonio, ma nessuno dei due aveva fretta... anche se entrambi sapevano che non ci sarebbe mai stata un’altra persona per entrambi. Quando giunsero al condominio sulla Quarta Strada, Joey parcheggi? la Nissan e si rivolse a Misty. “Ecco cosa penso, piccola,” disse. “Interroghiamo i testimoni che videro la Cadillac. Se non riescono ancora a ricordare granch? dell’auto, diremo loro che a volte la mente memorizza pi? informazioni di quelle che pu? recuperare a livello cosciente. Poi chiederemo loro se gli dispiacerebbe sottoporsi all’ipnosi, per controllare nel caso ricordassero pi? dettagli. Ti convince?” “Fantastico.” “Furbacchione.” “S?, ma io sono il tuo furbacchione.” Uscirono dall’auto. Joey premette il pulsante di protezione sul suo portachiavi. Se l’auto fosse stata manomessa e l’allarme non fosse riuscito a spaventare chi l’aveva manomessa, dopo trenta secondi questo dispositivo avrebbe elettrificato l’esterno dell'auto con una carica di cinquantamila volt e disattivato completamente il sistema di accensione. “Chi stiamo cercando?” chiese Misty mentre entravano nell’edificio. “Il signore e la signora Vincent Bercik. Sono al primo piano - appartamento cento e uno.” Raggiunsero l’appartamento. Misty buss?. Dopo un momento, udirono uno scalpiccio dietro la porta e capirono che erano osservati attraverso lo spioncino della porta. “Chi ??” arriv? una voce flebile dall’interno dell’appartamento. Joey avvicin? il suo biglietto da visita allo spioncino. “Joey Justice e Misty Wilhite. Siamo della Sicurezza di Justice. Vorremmo parlare con lei per un momento, se possibile.” “Pu? spostare il biglietto da visita?” disse la voce. Joey spost? il biglietto da visita e guard? direttamente lo spioncino. Dopo un momento, sentirono diverse serrature che erano sbloccate e la porta si apr?. Una signora anziana attendeva sulla porta. “? davvero lei!” disse. “La vidi sul telegiornale due mesi fa!” Joey sorrise leggermente. “Me lo ricordo. Il telegiornale di Canale Sette, vero?” “Certo che s?! E come ha detto che si chiama questa bella signora?” “Lei ? una dei miei soci, Misty Wilhite. Lei ? per caso la signora Bercik?” “S?, sono io. Non volete entrare?” “Grazie, signora,” disse Misty con un sorriso. Misty e Joey entrarono nell’appartamento. Le pareti erano coperte di fotografie, molte delle quali erano in bianco e nero o a colori sbiaditi. Soprammobili e cornici coprivano ogni superficie disponibile. Mobili vecchi, ma dall’aspetto accogliente, occupavano il soggiorno. L’appartamento sapeva di chiuso e di muffa, come se fosse stato a lungo senza aria fresca. “Non vorreste sedervi, per favore?” chiese la signora Bercik. “Grazie, signora Bercik,” disse Joey. Joey e Misty si sedettero sul divano. La signora Bercik si sedette su una poltrona comoda all’aspetto. “Signora Bercik...,” cominci? Misty. “La prego, mi chiami Marlene.” Misty sorrise all’anziana signora. “S?, signora. Joey ed io siamo stati assunti per indagare sulla strage al piano di sopra, e il suo nome spunt? dai verbali della polizia.” “Oh, dissi alla polizia che non ne sapevo nulla,” disse la signora Bercik. “Vince ed io stavamo rientrando da una visita a mia sorella. Non sentimmo neppure uno sparo.” “Ma voi riferiste di aver notato una Cadillac parcheggiata accanto al marciapiede con il motore acceso,” disse Misty. “S?, ? cos?. Ma non vedemmo nessuno entrare o uscire dall’auto, e non riuscimmo a vedere all’interno. I finestrini erano molto oscurati, quasi come quelli di una limousine. Diedi solo un’occhiata. Vince se la stava passando male, ed io avevo le mani occupate.” “Suo marito potrebbe ricordare l’auto, Marlene?” chiese Joey. “Signor Justice, mio marito non riesce a ricordare se ha fatto colazione stamattina. Ha l’Alzheimer.” “Mi spiace. Non lo sapevo,” disse Joey. “Non c’? motivo per cui dovrebbe saperlo. Alcuni giorni sono migliori di altri.” “Quello che le vorremmo suggerire, Marlene, se ? interessata,” disse Misty, “? che abbiamo un qualificato...” Un uomo anziano con un deambulatore si trascin? nel soggiorno. Aveva uno sguardo determinato sul viso. “Ci penso io, tenente,” disse l’uomo. “La zona ? quasi sicura.” “Oh, Vince,” disse la signora Bercik. Si alz?, prese l’uomo per un braccio e lo guid? verso la sedia libera. “Caro, non c’? bisogno di rendere sicura la zona. La guerra ? finita.” “Sono il sergente Bercik per te, soldato!” sbott? il signor Bercik mentre si sedeva. “E ci sono dei vietcong in tutta questa zona! E trenta di Pinky!” “Calmati un attimo, Vince. I Vietcong non ti attaccheranno oggi.” “Vietcong?” disse l’uomo anziano. “Di cosa sta parlando, signora? E voi chi siete?” La signora Bercik sospir? mentre sistemava il marito sulla sedia. “Sono tua moglie, caro. Marlene.” A Joey e Misty disse: “Mi dispiace tanto. Sta passando di nuovo una brutta giornata.” Il signor Bercik parl? di nuovo. “Non sto avendo una brutta giornata! E trenta di Pinky!” “Non conosciamo nessuno di nome Pinky, Vince,” disse la signora Bercik. “Marlene, quello che le stiamo proponendo ? che lei si sottoponga all’ipnosi,” disse Misty. “Pensiamo che in questo modo potrebbe ricordare pi? dettagli sulla Cadillac.” “Cadillac?” disse il signor Bercik. “Un’auto dannatamente costosa. Non posso permettermela con lo stipendio di un sergente. Trenta di Pinky.” “Mi dispiace, Miss Wilhite,” disse la signora Bercik. “Non vedo proprio come posso lasciare Vince oggi in questa condizione. Mi piacerebbe aiutare, ma vede come sta lui.” Joey disse: “Va bene cos?, signora Bercik. Non credo che avremo bisogno di farlo, dopotutto. Credo che suo marito ci abbia dato quanto avevamo bisogno di sapere.” Misty guard? Joey, confusa. “Davvero?” “Trenta di Pinky. Il Servizio limousine di Pinky. Le targhe sono numerate.” La comprensione apparve sul viso di Misty. “Oh, mio Dio! Hai ragione!” “Cosa vuol dire?” chiese la signora Bercik. “Suo marito ha continuato a ripetere il numero di targa della Cadillac. Il numero trenta di Pinky ? l’auto numero trenta della flotta del servizio limousine di Pinky. Ecco perch? stavamo per richiedervi di sottoporvi all’ipnosi... volevamo il numero di targa dell’auto,” rispose Joey. “Potrebbe essere una pista per gli omicidi.” Joey si alz? dal divano e si mise di fronte al signor Bercik. Si mise sull’attenti, poi fece un brusco saluto al signor Bercik. “Ottimo lavoro, sergente.” Bercik ricambi? il saluto. “ Niente di particolare, tenente.” Anche Misty si era alzata. Strinse la mano della signora Bercik. “Grazie mille per il suo tempo, signora.” Si avvicin? al signor Bercik, si chin? e lo baci? sulla guancia. “E grazie per aver ricordato quello che dovevamo scoprire.” Il signor Bercik arross?. “? gentile da parte sua, signora, ma sono sposato e amo molto mia moglie. Non potrei mai venire nella sua stanza.” “Signor Justice?” chiese timidamente la signora Bercik. “S?, signora?” “Potrei avere i vostri autografi?” I soci sorrisero. Mentre lasciavano il condominio, Misty disse: “Allora, andiamo da Pinky?” “Tanto vale,” rispose Joey. “Se riusciamo a scoprire chi noleggi? la Cadillac, avremo una pista.” Avvicinandosi all’auto, Joey premette il pulsante del portachiavi per disattivare il sistema di sicurezza. Sul lato del guidatore dell’auto, un giovane uomo giaceva in strada, contorcendosi. I suoi occhi erano aperti, e li spost? verso Joey. Joey scosse la testa. “Cercare di introdursi nella mia auto ? stata un’esperienza impressionante, vero?” Sollev? l’uomo sotto le spalle e lo trascin? sul marciapiede. “La prossima volta, pensaci due volte prima di provare a rubare una vettura. Potrebbe essere... illuminante.” Misty lo indic? e si mise a ridere. “Guarda, Joey! Se l’? fatta addosso!” Joey scosse la testa. “Tua madre non t’insegn? a non giocare con gli apparecchi elettrici quando sei bagnato?” Salirono in macchina e se ne andarono, lasciando il giovane disteso sul marciapiede a riprendersi lentamente da solo. Louie era nel suo angolo del ring. Aveva trovato tutto quello che gli serviva per l’incontro di allenamento, persino un paio di pantaloncini. Swanson era nell’angolo opposto e sorrideva attraverso il suo paradenti. Louie ricambi? il sorriso e fece un cenno a Swanson. Swanson era molto robusto, con muscoli lunghi e forti, che erano tesi sotto la pelle. Louie aveva il torace ben sviluppato, con muscoli grossi e voluminosi che si dispiegavano quando si muoveva, come un morbido flusso d’acqua. Turk era nell’angolo di Louie, mentre Simons era in quello di Swanson. Swanson cominci? a battere i pugni insieme, ad agitare le braccia e a ballare sul posto. Louie rimase immobile, trasudando calma da ogni poro. “Sei sicuro di volerlo fare, Louie?” chiese Turk. “Oh, s?,” rispose Louie. “Quel tipo non sa di cosa sono capace. Sono in vantaggio. Per di pi?, Dexter mi mostr? alcune tecniche, amico. Non mi metter? le mani addosso. Stai a vedere.” “Ehi, Washington!” grid? Simons. “Ti va bene se Larry l’allenatore arbitra? Far? un lavoro onesto.” Louie scroll? le spalle e alz? le mani per dire che per lui andava bene. L’allenatore sal? sul ring e fece cenno a Louie e Swanson di avvicinarsi. “Signori, questo ? un incontro di allenamento di cinque riprese. Ricordatevelo. Niente colpi sotto la cintura, e staccatevi dal corpo a corpo quando ve lo dico io. Forza, andate nei vostri angoli.” “Ti far? a pezzi, amico,” disse Swanson. “Uh-huh,” rispose Louie Gli uomini tornarono ai loro angoli. Dopo pochi secondi, la campana suon?, segnalando l’inizio del primo round. Swanson usc? dal suo angolo saltellando, con i pugni alzati in un tipico assetto da pugile. Louie cammin? semplicemente verso il centro del ring e alz? i pugni in una simile posa da pugile. “Amico, non vali un cazzo,” disse Swanson, e diede un pugno con il suo destro. Era veloce, ma Louie parve intuire che il pugno stava arrivando, e semplicemente spost? la testa fuori dalla linea del pugno. Swanson sembr? sorpreso, e fint? con il suo destro, poi prosegu? con un gancio sinistro. Di nuovo Louie spost? semplicemente la testa, e di nuovo il pugno lo manc? per una frazione di centimetri. Swanson tir? un destro allo stomaco di Louie, ma Louie spost? il pugno a lato del suo corpo. Swanson era sbilanciato dal pugno mancato al corpo, e Louie ne approfitt? rapidamente. Mir? il suo sinistro a lato della testa di Swanson, cercando di colpire in profondit? lo sfidante. Us? ogni muscolo della schiena, del petto e del braccio e mise tutto quello che aveva nel pugno. Colp? duramente il lato della testa di Swanson. Swanson si gir? e cadde in avanti sul pavimento del ring. Non si rialz?. L’uomo era svenuto. “Chiamami ancora checca, figlio di puttana,” disse Louie, girandosi per tornare nel suo angolo. Dexter e Charlie stavano controllando i video di tutte le telecamere di sicurezza. Tutto sembrava perfetto. Tutti i video erano collegati a dei videoregistratori digitali ed erano gestiti da un sistema informatico sicuro. I rilevatori di movimento direzionale erano puntati lungo i percorsi, perch? se avessero usato rilevatori grandangolari, questi avrebbero captato ogni movimento dei cani nelle loro cucce, attivando gli allarmi per un niente. Era un sistema abbastanza elaborato, ma era quello che gli organizzatori della mostra canina avevano precisato. Dapprima, Dexter non capiva perch? una mostra canina richiedesse un sistema di sicurezza cos? elaborato. Dopo la vicenda del bulldog ubriaco, cap? un po' meglio. Era un ambiente spietato. Alcuni dei proprietari di cani credevano che vincere fosse tutto, e sarebbero stati disposti a tutto pur di assicurarsi l’eliminazione dei concorrenti. La birra che era stata data al bulldog avrebbe anche potuto essere veleno. La maggior parte dei cani erano purosangue, provenienti da antiche stirpi di cani della nobilt?, e valevano molte migliaia di dollari. La perdita di uno di essi non rappresentava solo la perdita di un cane, ma piuttosto di un importante investimento da parte dei proprietari. Dexter sent? una fitta nel vedere che i cani erano considerati un investimento economico, e non quei fedeli compagni che potevano essere. Come amante degli animali, promise a se stesso che avrebbe fornito a questi cani la migliore protezione possibile. “La situazione ? buona, Charlie,” disse. Charlie annu?. “? il meglio che possiamo ottenere, date le circostanze. Ha pensato di lasciare alcune attivit? di sicurezza per le persone?” “La rassegna canina ? per domenica. Rimangono stanotte e domani notte. In questo momento, penso che quello che abbiamo fatto sia sufficiente. Avremo cinque persone che circoleranno durante lo svolgimento della mostra, e spero che non ne avremo bisogno prima dello spettacolo.” Annu? tra s?. “Lasciamo tutto cos? per ora. Potremo sempre fare un miglioramento, se sar? necessario.” “Vorrei proporre un suggerimento, signore,” disse Charlie. Charlie mostrava sempre il massimo rispetto per il suo datore di lavoro, anche se Dexter gli aveva detto molte volte di smettere di chiamarlo “signore”. Consiglio di tenere una pistola sedativa di riserva. Probabilmente non ne avremo bisogno, ma alcune di queste razze possono diventare aggressive. Mi sentirei pi? a mio agio ad averla e non averne bisogno, piuttosto che averne bisogno e non averla.” Dexter si sistem? gli occhiali. “Buona idea. Prendine una dall’armeria questo pomeriggio, e tienila sotto controllo con le videocamere digitali. Tu ne sarai responsabile.” Diede una pacca sulla spalla a Charlie. “? ora di andare a fare due chiacchiere con il cliente, suppongo. Chiamami se ti viene in mente qualcos’altro.” “S?, signore.” Dexter lasci? la stanza della sorveglianza e si diresse verso l’aula usata come ufficio temporaneo dai responsabili della mostra canina. Buss?, sent? “Avanti”, ed entr?. All’interno, l’organizzatore della mostra, Burt Oakley, stava mostrando a due operai come sistemare le varie transenne e le aree della mostra. “Sar? subito da voi, Beck,” disse Oakley, e torn? a spiegare quello che voleva ai due uomini. Dexter rimase con le mani dietro la schiena mentre gli uomini parlavano. Quando gli operai se ne andarono, Oakley si rivolse a Dexter. “Com’? la situazione dei sistemi di sicurezza, Beck?” chiese Oakley. Dexter rispose: “Tutto a posto e funzionante secondo i criteri da lei specificati, signor Oakley.” “Eccellente. Quindi pu? garantire che nulla interferir? con la nostra esposizione?” “No. Niente pu? garantire questo. Posso solo garantire che tutto ci? che avete specificato funzioner? correttamente.” Oakley lanci? un’occhiata a Dexter. “Che cosa vuol dire, Beck? Pensavo di aver assunto la migliore societ? di sicurezza della citt?. Sta dicendo che la societ? non pu? fornire una sicurezza adeguata per una mostra canina?” “No, signor Oakley, non sto affatto dicendo questo. Sto dicendo che tutto ci? che ? stato stabilito nel nostro contratto con voi procede in modo regolare. La Sicurezza di Justice ? un’impresa. Incoraggiamo i clienti a usufruire di tutto ci? che offriamo. Ma c’? un costo da sostenere. Abbiamo stipendi, attrezzature e spese generali che devono essere coperte in ogni contratto. Se il cliente ritiene che le sue esigenze siano garantite con mezzi meno costosi, lo accettiamo. Il cliente decide il livello di sicurezza. Lei ha quello che ha richiesto, ed ? tutto in ordine.” “E a proposito di quanto accaduto stamattina? C’? la possibilit? di scoprire chi ha dato la birra al bulldog della signora Hyde?” Dexter scosse la testa. “In pratica non c’? nessuna possibilit?. Le telecamere non erano tutte attive fino a circa un’ora fa, e nessuno di quelli con cui abbiamo parlato sa qualcosa.” “Devo dire che sono deluso. Con i soldi che ho pagato, mi aspettavo un migliore livello di sicurezza di quanto non stia ricevendo.” “Con tutto il dovuto rispetto, signor Oakley, lei sta ricevendo la sorveglianza per cui ha pagato. Se non ne ? soddisfatto, possiamo annullare il contratto, ritirare la nostra attrezzatura e fatturarle il tempo impiegato. Io e il mio assistente possiamo essere fuori di qui entro un’ora.” A questo punto, Oakley sembr? tirarsi indietro. “No, no... sono grato per quello che avete fatto. La tensione per questa mostra sta disturbando il mio buon senso. Grazie. Sono sicuro che sar? sufficiente.” Dexter fece un cenno di conferma. “Il mio assistente controller? i sistemi per almeno un’altra ora. Se dovesse aver bisogno di qualcosa, la prego di farglielo sapere.” Dexter lasci? la stanza con una sensazione di disagio. Questo lavoro si stava rivelando pi? complesso di quanto avesse previsto. Joey e Misty arrivarono al deposito limousine di Pinky. Parcheggiarono sulla strada. “Non riesco ancora a pensare a un modo adeguato per farlo,” disse Joey. “Nemmeno io,” rispose Misty. Entrambi pensarono per un minuto. Misty propose: “Che ne dici di fingere di essere una coppia di sposi novelli in cerca di una Cadillac con cui andare in luna di miele?” Joey ci pens? su. “Invece di novelli sposi, siamo fidanzati, e il matrimonio ? per la prossima settimana. Vorremmo che la Cadillac fosse la nostra limousine, che prelevasse ognuno di noi per portarci in chiesa e poi all’aeroporto dopo il matrimonio. Tutto quello che vogliamo ? dare un’occhiata da Pinky e controllare il posto. Torneremo pi? tardi, stasera, per una visita vera e propria.” “Ma come, signor Justice,” disse lei in tono beffardo. “Sta suggerendo un’effrazione?” Lui le sorrise. “Non sono certo dell’effrazione, ma sicuramente entreremo. Pronta?” “Andiamo.” Uscirono dall’auto. Joey attiv? di nuovo il sistema di sicurezza. Si tennero per mano ed entrarono da Pinky. La reception e l’area di vendita erano pulite e luminose. Sedie e scrivanie erano disposte intorno alla grande stanza. Un grande ufficio a vetri conteneva diversi schedari e una signora seduta dietro una scrivania. Uno sportello era stato incassato quasi a met? della vetrata, rendendo l’ufficio un centro per i pagamenti. Misty aveva adottato un profilo allegro e frivolo, mentre Joey si comportava come un futuro sposo innamorato, per il quale tutto sembrava svolgersi troppo velocemente per essere gradevole. Si avvicinarono all’ufficio con le vetrate. “Salve!” disse Misty alla signora all’interno dell’ufficio. “Vorremmo parlare con qualcuno a proposito di una limousine per il nostro matrimonio!” La signora dell’ufficio sorrise alla coppia e disse: “Salve. Mander? qualcuno a parlare con voi tra un momento. Se volete accomodarvi...” Fece un gesto verso l’area della reception e delle vendite. Misty inclin? la testa da una parte. “Ok.” Si diresse verso le sedie, tirando Joey dietro di s?. “Ora tu ti siedi l?, tesoruccio, ed io mi siedo accanto a te.” Si sedettero. Joey disse a Misty, sottovoce: “Dio, odio quel tuo personaggio svampito.” Misty disse, sempre sottovoce, “Oh, stai zitto. Funziona. Vedo dei semplici rilevatori di movimento negli angoli, e ho individuato dei cavi sotto le finestre. Probabilmente sono sensori di allarme a contatto.” “Li vedo. Nessuna tastiera vicino alla porta, quindi l’allarme ? localizzato. Se si attiva un allarme, probabilmente abbiamo dieci o quindici minuti prima che arrivi la polizia. Dobbiamo proprio dare un’occhiata al garage: potrebbe esserci qualcosa di pi? accessibile l? dentro.” “Tutto ci? di cui abbiamo bisogno, ? un modo per entrare in quell’ufficio. Oh-oh, arriva qualcuno. ? il momento di fare la bambola.” Una porta nella stessa parete dell’ufficio a vetri si era aperta, e un uomo con un vestito preconfezionato ne era uscito. Si stava dirigendo verso la coppia. “Ma, tesoruccio, io voglio davvero una grande limousine. Non vuoi che io sia felice il giorno del nostro matrimonio?” disse Misty. “Certo che lo voglio, patatina! Ma una grande limousine ? costosa. Non sono sicuro di potermela permettere.” “Certo che lei se lo pu? permettere,” disse il venditore. “Le nostre tariffe sono molto convenienti.” Porse la mano a Joey. “Allen Pinkersley. Pu? chiamarmi Pinky.” “Oh, siete voi il titolare?” chiese Joey mentre stringeva la mano di Pinky. “Sono solo io,” rispose Pinky. Porse la sua mano a Misty. Lei gli strinse la mano e disse: “Vedi, tesoruccio? Se lui ? proprio il titolare, pu? offrirci un prezzo favorevole!” “Si pu? fare, signorina,” disse Pinkersley. “Non ho capito i vostri nomi?” “Joe Pensington. Questa ? la mia fidanzata, Tiffany Andrews,” disse Joey. Pinkersley sorrise ancora di pi?. “? un piacere! Ora, esattamente a che tipo di limousine eravate interessati?” “A una grande,”squitt? Misty. “Ora, Tiff, non sono sicuro che potremo permetterci una grande,” disse Joey. Misty mise il broncio. “Ma, patatina...” lui disse supplicante. Misty s’indispett? ancora di pi?. Joey scosse la testa e disse a Pinkersley: “Ne ha per caso una di medie dimensioni?” Misty batt? il piede. “Tesoruc-cio!” Joey si volt? verso di lei e disse: “ Dare un’occhiata non costa nulla, patatina.” Lei continu? a tenere il broncio, poi sorrise e fece un piccolo salto. “Ok, tesoruccio.” Joey disse a Pinkersley: “Possiamo guardare le limousine?” Pinkersley sorrise con condiscendenza. “Certo, signor Pensington. Venga con me, per favore.” Pinkersley li condusse attraverso la porta da cui era entrato. A sorpresa, questa si apriva direttamente sul garage. Limousine di tutte le dimensioni, colori e marche erano disposte un po' ovunque. Alcuni autisti erano presenti, cos? come tre uomini in tuta da lavoro che erano ovviamente dei meccanici. Il garage stesso era lungo e spazioso. L’aspetto pi? interessante per Joey e Misty erano i tre lucernari disposti a distanza regolare sul tetto. “Oh, tesoruccio, guarda quante limousine!” disse Misty, facendo un piccolo salto per l’emozione. “Non so quale scegliere!” Joey aveva individuato quattro Cadillac che corrispondevano alla descrizione data dai testimoni. Disse a Pinkersley: “Possiamo guardare quelle di media grandezza?” “Certo,” rispose Pinkersley. Si diresse verso la prima Cadillac. Era di colore blu scuro e non aveva i vetri oscurati. Apr? le porte e lasci? che la coppia controllasse l’interno dell'auto. Recitarono perfettamente la loro parte. Joey gir? intorno al veicolo all’esterno. Controll? la targa, in cui si leggeva “PINKYS28”. Non era l’auto. La Cadillac successiva era nera, con finestrini intensamente oscurati. Pinkersley apr? le porte e la coppia segu? le stesse procedure come per la prima auto. La targa indicava: “PINKYS30”. Centro. Joey decise di porre fine alla loro commedia. “Pinky, quanto costerebbe noleggiare la macchina con un autista per un giorno intero?” “Oh, non cos? tanto come si potrebbe pensare,” disse Pinkersley, e diede un prezzo. Misty aveva colto il messaggio e si era spostata accanto a Joey, prendendogli la mano. Joey disse: “ Accidenti, non avrei mai immaginato. Dovremo pensarci su.” “Tesoruccio!” disse Misty, imbronciandosi. “Ora, patatina, ? una grossa percentuale rispetto al nostro budget. Devo controllare la situazione economica e assicurarmi che possiamo permettercelo.” Tutti e tre stavano tornando indietro attraverso la porta nell’area di reception/vendita. “Tesoruccio, voglio proprio una limousine!” “Andremo a casa e controlleremo i nostri conti. Se riesco a far quadrare i conti, lo far?. Posso chiamarvi pi? tardi, Pinky?” “Certamente. Per? ho bisogno di un preavviso di tre giorni.” “Le far? sapere, signore. Grazie per la sua disponibilit?.” “Tesoruccio!” “Controlleremo quando saremo a casa, patatina.” “Bene!” disse lei, mettendo di nuovo il broncio. “Non vedo l’ora di avere vostre notizie,” disse Pinkersley. La coppia lasci? l’edificio. Mentre camminavano verso l’auto, rimasero apparentemente calati nella loro parte, ma cominciarono a parlare normalmente. “Nessun rilevatore di presenza nel garage,” disse Misty. “E non ho visto nessun tipo di allarme applicato ai lucernari.” Joey disattiv? il sistema di protezione dell’auto. “Nemmeno io. Suppongo che sia cos? che entreremo stasera. Dobbiamo controllare l’auto, e controllare gli archivi per trovare il nome di chi la noleggi?.” Dentro la macchina, Misty disse: “Fantastico. Stasera andremo a fare un salto da Pinky con discesa in corda doppia.” “Oh, brutta battuta!” rispose Joey. Mentre si allontanavano, nessuno dei due not? che Pinkersley li stava osservando con occhi serrati. Poi egli fece una telefonata. Êîíåö îçíàêîìèòåëüíîãî ôðàãìåíòà. Òåêñò ïðåäîñòàâëåí ÎÎÎ «ËèòÐåñ». Ïðî÷èòàéòå ýòó êíèãó öåëèêîì, êóïèâ ïîëíóþ ëåãàëüíóþ âåðñèþ (https://www.litres.ru/pages/biblio_book/?art=66225980&lfrom=688855901) íà ËèòÐåñ. Áåçîïàñíî îïëàòèòü êíèãó ìîæíî áàíêîâñêîé êàðòîé Visa, MasterCard, Maestro, ñî ñ÷åòà ìîáèëüíîãî òåëåôîíà, ñ ïëàòåæíîãî òåðìèíàëà, â ñàëîíå ÌÒÑ èëè Ñâÿçíîé, ÷åðåç PayPal, WebMoney, ßíäåêñ.Äåíüãè, QIWI Êîøåëåê, áîíóñíûìè êàðòàìè èëè äðóãèì óäîáíûì Âàì ñïîñîáîì.
Íàø ëèòåðàòóðíûé æóðíàë Ëó÷øåå ìåñòî äëÿ ðàçìåùåíèÿ ñâîèõ ïðîèçâåäåíèé ìîëîäûìè àâòîðàìè, ïîýòàìè; äëÿ ðåàëèçàöèè ñâîèõ òâîð÷åñêèõ èäåé è äëÿ òîãî, ÷òîáû âàøè ïðîèçâåäåíèÿ ñòàëè ïîïóëÿðíûìè è ÷èòàåìûìè. Åñëè âû, íåèçâåñòíûé ñîâðåìåííûé ïîýò èëè çàèíòåðåñîâàííûé ÷èòàòåëü - Âàñ æä¸ò íàø ëèòåðàòóðíûé æóðíàë.