Растоптал, унизил, уничтожил... Успокойся, сердце, - не стучи. Слез моих моря он приумножил. И от сердца выбросил ключи! Взял и, как ненужную игрушку, Выбросил за дверь и за порог - Ты не плачь, Душа моя - подружка... Нам не выбирать с тобой дорог! Сожжены мосты и переправы... Все стихи, все песни - все обман! Где же левый берег?... Где же - прав

Versi Per Bambini II

Versi Per Bambini II Juan Mois?s De La Serna Guardando in silenzio era divertita quando ud? da lontano una voce che conosceva. Continuando a volare la colombella stava e per trovare il suo amico in fretta si avvicinava. Perch? la nostra piccola amica nel mare aveva sentito qualcuno che la chiamava e da quella parte si era recata. AMORE Una raccolta di 25 bellissime poesie per bambini da leggere ai vostri figli. La sera, prima di andare a dormire, nei pomeriggi dopo lo studio e in qualsiasi momento il vostro figlio abbia bisogno di coccole. Le poesie sono molto importanti per la crescita dei bambini in quanto sviluppano la loro fantasia e li allenano a concentrarsi. In questa raccolta gli animali sono i protagonisti e vi terranno compagnia fino alla fine del libro. Ecco un piccolo esempio, buona lettura: Guardando in silenzio era divertita quando ud? da lontano una voce che conosceva. Continuando a volare la colombella stava e per trovare il suo amico in fretta si avvicinava. Perch? la nostra piccola amica nel mare aveva sentito qualcuno che la chiamava e da quella parte si era recata. AMORE Juan Mois?s de la Serna Versi per Bambini II Versi per Bambini II Juan Mois?s de la Serna Traduzione di Jessica Falcioni Editoriale Tektime 2020 “Versi per Bambini II” Scritto da Juan Mois?s de la Serna Traduzione di Jessica Falcioni 1? edizione: aprile 2020 © Juan Mois?s de la Serna, 2020 © Edizioni Tektime, 2020 Tutti i diritti riservati Distribuito da Tektime Traduzione dallo spagnolo di Jessica Falcioni https://www.traduzionelibri.it (https://www.traduzionelibri.it/) Nessuna parte di questo libro pu? essere riprodotta, memorizzata in un sistema di recupero, o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, fotocopia, registrazione o altro, senza previa autorizzazione scritta dell’editore. La violazione dei suddetti diritti pu? costituire un reato contro la propriet? intellettuale (art. 270 e seguenti del Codice penale). 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Era la voce del delfino che l’aveva chiamata stava entrando nel porto in una rete intrecciata. La colombella vide immediatamente il pericolo quale era pens? a cosa poter fare e a chiunque potesse aiutarla. Per quanto ci pensava una soluzione non trovava e il tempo pass? quando poi per? pens?. Cercherei un amico tra quelli che ho un anziano che mi d? da mangiare ogni giorno. E fino al suo balcone la colombella arriv? e sul vetro becc? e il vecchietto aveva trovato. Cosa c’?, colombella? non ? ora di pranzo le disse il vecchietto non appena la vide. Continu? a beccare non si voleva fermare qualcosa gli deve dire e lui lo deve scoprire. Grazie alla sua intelligenza si fece capire avvis? l’anziano che svelto and? a vedere. Nel porto l? vicino il vecchio sta guardando e vide il delfino i dispiaceri che stava attraversando. Non lo poteva lasciar andare perch? la rete lo stava trattenendo l’anziano con fermezza e velocit? le cose sistem?. La barca ? di suo figlio e subito rilasci? quel piccolo delfino che via nuot?. E grazie alla colombella che il la soluzione individu? per aiutare il tuo amico la felicit? trov?. AMORE 2. LA GABBIANELLA STUPITA Volando una mattina come ha sempre fatto una gabbianella stava e qualcosa l’avrebbe stupita. Rapidamente si avvicin? perch? non ci credeva una nave l? si aren? tra le rocce la vedeva. Ma cosa sar? successo? stranita si domandava L? come ci sar? arrivata? e girava e girava. Guardando dappertutto non si pu? immaginare come fosse arrivata cos? lontano dal mare. Lei sa perch? ? intelligente e molte ne vide di barche nell’acqua sempre ne vedeva. Ma questa sta tra gli scogli Come sarebbe andata avanti? non lo capiva. e facile non sarebbe stato. Non sapeva cosa fosse successo e nessuno glielo disse molti erano l? bloccati la gabbianella vide. Pittori, c’erano pittori Non li aveva mai visti prima. laggi?, vicino a quelle rocce e vol? via. Stavano dipingendo la barca quella che si era arenata anche a quei pittori l? aveva stupiti. Perch? la costa rocciosa ? sempre stata l? ma una barca su di essa non era mai stata trovata prima. Cosa accadde alla barca? continuava a pensare all’improvviso ud? qualcosa e rimase ad ascoltare. Sono due uomini, sorveglianti l’un l’altro dicendo: “Sicuramente ? stata la tempesta da ieri sera la stava trascinando”. La tempesta? dice l’altro Come pu? essere? “Con un vento insidioso la barca mossa si sarebbe”. Il pensiero nella gabbianella per un po’ ? rimasto e tornando alla nave seria la guard?. S?, il vento soffia forte lo so molto bene ma la nave ? cos? grande Come si poteva spostare? E cos? la gabbianella pensando l? stava intorno alla nave e questa non si muoveva. ? bloccata sulle rocce e non si muove pi? mentre la chiglia ? rotta non navigher? mai pi?. Sicuramente la tempesta la trascin? da un mare infuriato ed ? per questo che si aren?. AMORE 3. IL RICCIO E LA PERNICE Volando era arrivata stava per mangiare era molto affamata. quando qualcosa vide. La pernice guard? e guard? e a guardare continu? quello che cibo sembrava a dimenarsi cominci?. Un po’ si scans? ma a guardarlo, continu? quello, che cos’? quello? quello che sto vedendo ora. Che cosa sei? Chiese. e sorpresa rimase pensava di conoscere tutto tutto quello che sul campo c’era. L’altro aveva sentito rispose subito. “Un riccio, non vedi?” e non si mosse. “Vedendoti, ti vedo molto bene” la pernice rispose “Ma mai da queste parti ti incontrai prima”. “Forse perch? qui non sei mai passata perch? non mi sono mai mosso Qui ho la mia casetta ma non ho amici”. La pernice lo fiss? e poi gli aghi vide e anche se non gli piaceva al riccio ha disse: “Se vuoi posso esserlo io ma non mi piaci affatto”. Cosa? chiese. perch? nulla ne sapeva. “I tuoi aghi son pericolosi e potrei infilzarmi su un’ala o negli occhi e pi? volare non potrei”. “Andiamo, stai esagerando Come potrei pungerti? se nemmeno ti avvicini io l? non ci arrivo”. La pernice ci pens? un po’ su e a volare inizi? Dove vai? chiese l’altro che solo sarebbe rimasto. ““Forse un giorno torner? quando ci avr? pensato perch? non mi piacciono gli aghi e te li sei tolti”. E vol? via pi? non torn? il riccio rimase triste in solitudine. Ma aveva capito le motivazioni che aveva con quegli aghi che ha sarebbe stata infilzata. AMORE 4. IL SIGNOR POMPON Un’ape una mattina volando si avvicinava a qualcosa di strano che l? sul suolo stava. “Che cos’??” sta dicendo quello non rispondeva l’ape a guardar continuava e un po’ si spaventava. Volando se ne and? ma improvvisamente si ferm? su un ramo l? accanto e di nuovo lo guard?. Quello era ancora sul suolo e dato che ? molto curiosa si avvicin? una volta ancora per vedere cos’era quella cosa. “Perch? non vuoi parlare con me?” La piccola ape chiedeva quello era ancora silenzioso e nessuno le rispondeva. Improvvisamente una risata ud? guard? con stupore per vedere chi rideva e un piccolo verme vide. “Con chi stai parlando?” il vermicello chiese “E tu, perch? hai riso?” l’ape gli rispose. “Prima dimmelo tu” il verme dice “Beh”, dice l’ape ed in fretta lo dice. “Questo non vuole parlare con me” disse la piccola ape “E non gli ho fatto niente gli ho chiesto cosa stesse facendo. Il vermicello tra le risate all’ape ha raccontato che quello che l? c’era mai parlare lo aveva ascoltato. “Non credo che sappia parlare” il piccolo verme disse “Ma si chiama Pompon” questo ? quel che so. “Pompon” ripet? l’ape il nome le piaceva “Signor Pompon” continua a dire andandosene volando. Era il pompon di una festa che qualcuno aveva gettato via era l? sul suolo dimenticato e tutto solo. Alla piccola ape piaceva lo veniva a trovare si mise a lui vicina e l? cominci? a cantare. “Don Pompon ? mio amico e ci voglio giocare” Il verme che la sent? la accompagn?. Siamo entrambi tuoi amici solo pi? non sarai n? ti annoierai siamo qui per giocare. E il pompon con l’aria si mosse “Guarda, guarda, sta ballando” entrambi videro. “Gli piacque la canzone” disse il coniglietto di cantare sono tornati e tutti i giorni lo fan. AMORE 5. SI O NO “Non indovinerai mai, vero?” “Invece si”, rispose “No, no”, rispose e poi chiese: “Da dove viene la neve?” “Non lo so”, cos? rispose “E quella bella pioggia cos? fine?” “Non so neanche questo.” “Ma allora cosa sai? la bambina chiedeva l’altro ? tranquillo e nessuno rispose. Un po’ di tempo pass? e gli chiede di nuovo “Sai che odore ha questo?” “Non lo so”, rispose di nuovo. “Allora, cosa sai? O non vuoi dirlo?” La bambina lo guardava e gli chiese nuovamente: Amichetto canta un po’ “Non so farlo”, le disse “S? o no?”, rispose e la discussione and? avanti. La bambina al gatto domande faceva sempre e dato che lui non rispondeva era lei che lo faceva. Cos? in maniera divertente la bambina l? stava nel suo letto a baldacchino e giocava con il suo gattino. Un peluche molto bello e carino che qualcuno le regal? era il suo piccolo amico con cui sempre giocava. ? gi? rovinato molto tempo pass? ma non ha mai dimenticato che con lui si divert?. ? il suo gattino prezioso a cui spesso chiede ci? che lei vuole e non sa come rispondere. AMORE 6. GLI SCARAFAGGI BIRICHINI Giocando in cucina due scarafaggi avevano sentivano un rumore e correndo si nascosero. Stanno molto fermi siccome non sentivano pi? nulla decisero di nuovo laggi? di andare a giocare. Stanno correndo in silenzio poco dopo si sarebbero fermati ? da un po’ che lo facevano e stanchi erano. L’uno disse all’altro: “Vado a riposare un po’.” “E anch’io”, rispose. insieme stanno. I due l? si sdraiarono e siccome erano stanchi poco dopo aver corso non hanno pi? sentito nulla. Addormentato profondamente gli scarafaggi erano quando un bambino ? arrivato che vederli lo spaventava. “Mamma, mamma, scarafaggi” il bambino stava urlando questo li svegli? e a gambe levate scapparono. “Dove, dove?”, domandava. la madre che l? venne ma per quanto stesse cercando non li vide, si nascondevano. “Ma dai, non c’? niente finisci la tua colazione”. La mamma disse al bambino non vedendo nulla. “S?, li ho visti”. Il bambino insisteva eran ancora tranquilli e da l? la scena osservavano. Конец ознакомительного фрагмента. Текст предоставлен ООО «ЛитРес». Прочитайте эту книгу целиком, купив полную легальную версию (https://www.litres.ru/pages/biblio_book/?art=57158996&lfrom=688855901) на ЛитРес. 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