Мир сложу я из кусочков, Из цветных картонных пазлов. Лондон утром, Питер ночью, Древний Рим,осенний Глазго. Соберу полотна Прадо, Эрмитажа,Третьяковки. Быть художником не надо, Сотворю без кисти ловко. Соберу моря и горы, Ягуара и кувшинку. Всё, и фауну, и флору, Умещу я на картинке. Чтоб не "двинуться" от скуки Одному в дому бетонном, Жизнь чу

Blue E La Bambina Senza Cuore

Blue E La Bambina Senza Cuore Blake B. Blue e la bambina senza cuore ? una favola dark con sfumature bianco candido. E' una favola per adulti e bambini con contenuti di geniale delicatezza. Per il tipo di ambientazione ? la favola perfetta di Natale. E' un progetto molto promettente e chiunque mi aiuter? a tradurlo e poi a narrarlo avr? la sicurezza che da parte mia ricever? il massimo impegno sul fronte promozionale. “Lei era un fantasma e lui un cinghiale. La coppia pi? improbabile del bosco. Eppure.” Questa ? la storia di Blue, il grosso cinghiale dagli occhi azzurri e di Batuffolo, un’adorabile bambina trasparente e senza cuore. Questa ? la storia di un’amicizia indissolubile e di un legame che va oltre le apparenti diversit?. Questa ? una storia sull’importanza di creare ricordi indelebili, perch? nessuno ? scontato, e sulla certezza di un affetto puro e incondizionato che esplode nel cuore, anche se uno di loro due non ce l’ha pi?. Blake B. BLUE E LA BAMBINA SENZA CUORE Illustrazioni di Andrea Berlinghieri A mia nonna, Bernardina Bersia. La B.B. originale. La bambina trasparente fluttuava tranquilla vicino a Blue, teneva il suo passo, seguiva la sua andatura, un po' a destra, un po' a sinistra, un po' di corsa, un po' a rilento. Gli odori erano la guida che li faceva spostare. Una bacca, una ghianda, una pigna, una felce. La piccola foresta era ricca e satura di profumi invitanti e loro li approfondivano tutti. Le cortecce, i rami, le foglie, i funghi, perfino le lucciole e per seguirle, talvolta, la bambina attraversava Blue provocandogli un brivido che gli rizzava tutti i peli sulla schiena. Lei rideva e Blue non si lamentava. Lei era un fantasma e lui un cinghiale. La coppia pi? improbabile del bosco. Eppure. Da anni solcavano i sentieri verdi e marroni, stretti nel blu notturno, come se fossero una sola creatura, anche se solo una di loro era viva, mentre l'altra solo pi? un ricordo. Si erano incontrati, anche se sarebbe meglio dire scontrati, diverse lune prima quando lei era un'entit? senza posto e lui il padrone del posto. Lei era sola, trasparente e indifesa e lui il classico prepotente, un po' rozzo e un po' ottuso che, in ogni caso, non ammetteva intromissioni nel suo territorio e, tantomeno, nella sua quotidianit?. Cos?, quando la intercett? la prima volta, si fiond? in una corsa ostile e inospitale verso la presenza che percepiva come intrusa, ma la sua furia si dissolse in un banco di nebbia e Blue rest? immobile a respirare il bosco. Grugn?. Soffi? aria, risentimento e fango. Poi si ricompose, si guard? intorno furtivo, mascher? l'imbarazzo e fece finta di annusare il terreno. L'origine dell'odore che aveva scatenato la sua disapprovazione ricordava quella umana ed era il motivo per cui ci si era scagliato contro ma, a conti fatti, di umano non c'era nulla tra gli alberi ed il terreno, solo un tiepido vapore che gli solleticava i sensi confondendoli tra loro. Blue si sentiva disorientato, proprio come quella notte in cui la paura puzzava cos? forte che si era condensata in realt? e lui non era riuscito a distinguere la soglia dell'incubo. E cos? si lasci? cadere al suolo sconfitto e tremante, lo sguardo nel buio carico di interrogativi e, infine, si accucci? tra le foglie spingendo il muso tra le zampe. E fu in quel momento che la distinse, o forse sarebbe meglio dire sent?, perch? fu l'udito a raggiungerlo prima della vista. «Hai paura?» Silenzio «Anche io.» Silenzio immobile. «Non dovresti essere pi? forte?» Silenzio ostile. «Sei buffo.» Sbuffo. «Ho capito. Tu non mi capisci.» Drizzamento di orecchie. «Ah! Quindi hai sentito?» Abbassamento di orecchie. «Non fare il furbo, ti ho visto sai...» Roteamento di occhi. E poi... sbam! La nebbia che aveva inseguito era fatta di soffici e sottili capelli castani, piccole mani e grandi occhi verdi che sorvolavano una pelle pallida come una nuvola. Quello che si presentava ai suoi occhi, in pratica, era un batuffolo. Come un soffione ancora da spargere. Un groviglio di bellezza, un gomitolo di umanit?. Se l'astratto sarebbe potuto essere concreto sarebbe stato lei. Blue si rizz? sulle zampe e, contro ogni pronostico, si avvicin? spavaldamente. Annus? la sua consistenza che era fatta di aria, di vento, di freddo, di ghiaccio. Lei era un cristallo dalle fattezze irresistibili e Blue fu subito colpito dall'unico dettaglio che disturbava tutto quel candore. In mezzo al petto della bambina, all'altezza del cuore, oltre che al suo posto, c'era un buco. Un foro grande come un riccio di castagna attraverso il quale soffiava l'aria, passavano le piccole foglie o qualunque altra cosa che il vento trasportasse. Blue inclin? la testa, prima a destra, poi a sinistra, poi di nuovo a destra e alla bambina scapp? un risolino. «E' il mio foro del cuore» spieg? per dissipare la confusione negli occhi del cinghiale, come se cos? facendo tutto sarebbe stato pi? chiaro. Lui in risposta grugn? e si allontan? di qualche passo ma la bambina, in un soffio, le fu di nuovo vicino. «Anche tu hai qualcosa di diverso, se per questo.» Blue si sedette paziente e incuriosito, lasciando spazio alle sue parole. «Tu hai gli occhi azzurri, lo sai?» Annu?. Certo che lo sapeva. «Io non ho mai visto un cinghiale con gli occhi azzurri. Vedi? Siamo entrambi, come dire, speciali. E in pi? tu sembri essere l'unico in grado di capirmi, tutti gli altri animali scappano appena avvertono la mia presenza. Secondo me dovremo proprio stare insieme.» Blue rest? qualche secondo in silenzio, piacevolmente stordito da quella presenza e da quella vocina, e fece trascorrere ancora un buon minuto prima di rispondere, cosa che lei interpret? come indecisione o incertezza. La sua voce divenne un sussurro, come se stesse per confidargli un segreto. «Non so neanche come mi chiamo. Non lasciarmi sola. Non voglio. Non mi piace.» Blue, che non aveva nessuna intenzione di allontanarla, spalanc? i suoi occhi azzurri e si tir? sulle zampe, carico di responsabilit?, infine parl?. «Ti chiamer? Batuffolo.» Non comprendeva bene quello che stava facendo eppure il sorriso pi? bello che avesse mai visto gli suggeriva che era certamente la cosa giusta, non capiva neanche bene cosa lei fosse, se per questo, non era del suo mondo ma neanche dell'altro e lui aveva deciso di rischiare. O forse abbandonarsi? L'avrebbe accettata. E da quel momento trascorsero insieme ogni millesimo di secondo di un'esistenza straordinaria. Proprio come in quell'istante quando la prima neve di dicembre inizi? a posarsi ovunque ricoprendo tutto di soffice bianco e, come diceva sempre Batuffolo, il bosco diventava di latte e panna. Buonissimo! esclamava non appena assaggiava una foglia e Blue, di rimando, leccava un rametto e rispondeva Fresco al punto giusto. Il gelato perfetto! Poi sghignazzavano un po' e continuavano il loro giro. Cos?, adesso, tra gli alberi bianchi e la notte blu cobalto gironzolavano assaporando fiocchi, fiori e anche un po' di fiume che, lentamente, iniziava a luccicare. Anche il pelo di Blue brillava sotto i riflessi della luna che, quella sera, sembrava volesse occupare tutto il cielo. Batuffolo se ne stava con il naso all'ins?, incantata, e Blue and? a sedersi vicino a lei. La sponda del fiume era gi? rivestita di un morbido tappeto e Blue si sistem? per bene, lasciandosi leggermente sprofondare nella neve. «Molto comodo aggiunse soddisfatto.» «Sai cosa mi piace di questa notte Blue?» «Cosa?» «Tutto.» Il cinghiale si sent? un po' meno cinghiale e si avvicin? ancora di pi? per vedere se riusciva anche a strappare qualche carezza che, in ogni caso, non tard? ad arrivare. Blue restava sempre sorpreso da quella piccola creatura che, pur non avendo un cuore, era dotata di un amore puro e incondizionato. Il cuore che aveva perso, semplicemente, era fisico e materiale e lei stessa era diventata il suo cuore. Pulsante e preziosa, proiettava splendore. Di sottecchi spost? lo sguardo sul foro che le bucava il petto, in quel momento al suo interno vorticavano i piccoli cristalli di ghiaccio che, con calma e un po' di pigrizia, fuoriuscivano a spirale nell'atmosfera. Sembrava una magia. Sospir?. Non c'era un solo giorno in cui Blue non ricordasse il racconto di Batuffolo sul tragico evento che le aveva causato quell'enorme buco. Gli aveva spiegato, come se fosse la cosa pi? naturale del mondo, che suo pap? le aveva sparato. Per sbaglio eh! aveva aggiunto e il suo faccino si era increspato in una specie di sorriso. Erano usciti per la grande battuta di caccia del precedente Natale e suo padre aveva detto che cercavano il trofeo pi? ambito della foresta. L'amarezza che aveva provato nel constatare che il bottino era proprio lui, il cinghiale dagli occhi azzurri, restava attaccata al suo cuore, ai suoi pensieri, a tutto. Era difficile da scacciare, gli ricordava il fango che si attaccava alla pelliccia quando la pioggia scendeva per giorni. E cos? quando i colpi esplosero dal fucile si insinuarono nella tranquillit? degli alberi, terrorizzando il bosco, e una delle munizioni rimbalz? su una roccia colpendo dritto il petto di Batuffolo. Lei ricordava solo la neve rossa. Blue rispost? lo sguardo sull'acqua e poi sul volto della bambina. «Sono davvero fortunato ad averti incontrata. Anche se ? un paradosso.» «Siamo fortunati lo corresse Batuffolo, poi aggiunse Cosa dobbiamo fare perch? resti sempre come adesso?» «Esattamente quello che stiamo facendo.» «Lo sai cosa voglio dire.» E, per un attimo, sul suo viso pallido comparve una rapida espressione imbronciata che Blue scacci? subito posando il testone sulle sue gambe. «In questa notte non c'? spazio per le cose tristi. E' la nostra preferita, ? fatta di latte e panna, ricordi?» Batuffolo annu? e cerc? di allontanare il pensiero che l'affliggeva sempre di pi?, cio? che Blue era un animale e, in quanto tale, terreno e soprattutto mortale. Quanto sarebbe ancora potuto restare al suo fianco? Senza contare che era l'animale pi? ricercato del bosco, i cacciatori non gli davano tregua e Natale si avvicinava sempre di pi?. E di lei cosa ne sarebbe stato? Senza di lui avrebbe continuato a vagare sola per sempre? Sbuff?, poi spinse leggermente la testa dentro le spalle, come per ripararsi dalle cose brutte. «Uffa.» «Non ho intenzione di abbandonarti cos? in fretta.» «Lo so. Potrebbe succedere per?.» «Prima o poi. In ogni caso sarebbe giusto, siamo nati per morire.» «Meno male che doveva essere una notte divertente.» Scoppiarono a ridere. I buoni propositi andavano rispettati. Blue si alz? di colpo e fece un rapido giro di corsa intorno a Batuffolo, poi si sdrai? e ficc? il muso tra la neve, raccolse una friabile montagnetta bianca sopra il naso e la soffi? forte sul viso della bambina. Lei rise forte agitando le mani nell'aria e continuarono a giocare cos?, in quella nuvola bianca, per diversi minuti. Infine, esausti ma felici, lasciarono le sponde del fiume e s'incamminarono verso il bosco, presto il sole sarebbe sorto e Blue iniziava a sbadigliare. Quando raggiunsero la quercia secolare, che li attendeva come se non avesse fatto altro negli ultimi duecento anni, il cielo si era abbassato di una tonalit? e adesso li circondava in un blu fiordaliso. Blue si diede una rapida scrollata per togliersi i fiocchi di neve che gli inumidivano la pelliccia e si apprest? a entrare nella sua tana, all'interno della quercia. «Aspetta! Solo pi? una cosa Blue!» «Che c'?? Sono un po' stanco.» «L'ultima! Promesso! Dai, dai, dai!» «Ho scelta» «No» ghign? sotto i baffi «per? ti piacer?. Guarda!» Batuffolo si avvicin? alla corteccia della quercia e inizi? a soffiare dalle labbra un vento cos? gelido che gli insetti corsero via, gli uccelli notturni tornarono prima al loro nido e Blue rabbrivid?. Sollev? una zampa per volta per muoversi quel che bastava a produrre un po' di calore, mentre cercava di sbirciare cosa stava combinando Batuffolo, ma lei, girata di spalle, era impegnatissima a soffiare tutto il ghiaccio del suo essere contro il tronco dell'albero maestoso. Sembrava che ci stesse mettendo l'anima e, in effetti, quando termin?, Blue non trov? altre parole. Il tronco della corteccia brillava di ghiaccio e, nella traiettoria del cuore di Batuffolo ed alla sua stessa altezza, c'erano due lettere incise in profondit? nel legno. Il suo vapore glaciale le aveva scavate e rese indelebili come un marchio. b+B La semplicit? non aveva bisogno di spiegazioni. «Hai visto? Ti piace? Lo sai vero che sono le nostre iniziali? Ovviamente io sono quella minuscola.» Blue rispose al sorriso che tanto amava e tanto conosceva ma, stavolta, i suoi occhi azzurri si velarono di una leggera patina di lacrime. Adesso vedeva tante b. «E' bellissimo, davvero, e so anche perch? l'hai fatto.» «Certo che lo sai, ma dimmelo lo stesso.» Blue abbass? e rialz? le ciglia e, nonostante le due grosse lacrimone che si ghiacciarono prima di toccare il suolo, finalmente riacquist? la vista. «Su questo tronco, su questa corteccia, su questa quercia, nell'alba pervinca, saremo insieme per sempre.” Конец ознакомительного фрагмента. Текст предоставлен ООО «ЛитРес». Прочитайте эту книгу целиком, купив полную легальную версию (https://www.litres.ru/pages/biblio_book/?art=40209351&lfrom=688855901) на ЛитРес. Безопасно оплатить книгу можно банковской картой Visa, MasterCard, Maestro, со счета мобильного телефона, с платежного терминала, в салоне МТС или Связной, через PayPal, WebMoney, Яндекс.Деньги, QIWI Кошелек, бонусными картами или другим удобным Вам способом.
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